Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      parte prima. — libro primo.
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      d'unico adito. Al di dentro contengono or una sola, ora più stanzuole coperte in arco dai medesimi sassi. E siccome in alcuni di essi s'incontrarono antiche sepolture, si rinforzò con ciò la credenza di coloro che pensavano, fossero quelle moli destinate a servir di sepolcro ai capi più celebri delle antiche tribù. In tal maniera la costruzione di questi monumenti sarebbe cbntemporanea a quelle colonie più antiche di cui si parlava, a quelle cioè composte di popoli nomadi, i quali vagando sempre colle loro gregge, non altra proprietà stabile riconoscevano, che i pozzi necessari ad abbeverare gli armenti, e il sepolcro che conservava le ossa e la memoria dei loro padri.
      È anche di storica certezza che i Cartaginesi dovettero sino dai tempi più antichi tentare d'insignorirsi della Sardegna, la quale, parandosi quasi loro dinanzi, presentava ad essi una conquista facile e vantaggiosa. Eglino vi fondarono o almeno ampliarono Cagliari, la quale allora stendevasi in lungo nella spiaggia che oggidì è solamente in parte ricoperta dalla città. Si ha memoria degli aiuti prestati dai Sardi nelle prime guerre che i Cartaginesi guerreggiarono in Sicilia. Succeduta però a queste guerre una pestilenza flerissima in Cartagine, che minacciava la compiuta rovina dell'impero, i Sardi seguendo 1' esempio degli AfFricani i quali eransi sciolti dall' obbedienza dei Cartaginesi, colsero anch' essi il destro per ispezzare quel loro giogo ; chè tale veramente dovea dirsi quella dominazione barbara, se è vero ciò che gli antichi scrittori riferiscono, d'aver i Cartaginesi estirpate tutte le piante dell' isola e vietato agl'isolani la seminazione di ogni biada. Benché anche dove non fosse questo credibile, basterebbe a qualificare barbara quella signoria cartaginese la ferocia nota delle costumanze puniche, e segnatamente quella del sagrificare che facevano i Cartaginesi ai loro Dei vittime di fanciulli impuberi, implorando il favore celeste col sangue di quegli stessi per la vita dei quali s'innalzano più frequentemente al cielo i voti umani. Nè fu vana la resistènza dei Sardi : poiché l'esercito cartaginese, spedito nel-1* isola per comprimerla sotto gli ordini di Macheo, fu dagl'isolani messo in rotta dopo una battaglia di gran momento.
      Essendo stato poco dappoi innalzato al comando di Cartagine Magone, spedì egli in Sardegna nuova oste sotto il co-


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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