Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
parte prima. — libro primo. 17
cerone quella raggine contro ai Sardi l'inimistà sua provata col sardo Figellio, uomo assai caro a Cesare e ad Augusto, e poeta di quella specie che oggidì noi chiamiamo improvvisatori. Questa facilità di declamare d'improvviso una serie di versi sopra qualunque soggetto, è in Sardegna tuttora conosciuta anche fra gli uomini idioti di contado: e fa meraviglia talvolta il vedere, come persone prive d'ogni conoscenza di lettere cantino e gareggino eziandio con rime alterne, nelle occasioni di qualche famigliare o pubblica allegrezza. Sta loro in mezzo lo zampognatore del villaggio, il quale è pur egli un personaggio della più alta importanza in un paese, dove né celebransi nozze nè conviensi a testa, vegghia o tripudio veruno senza il conforto di quel suono. Invita egli coi suoi preludi al cimento* quei rustici cantori ; e le strofe si succedono e s'incalzano a vicenda, ed impiegasi sopra tutto ogni arte per far volgere al proprio intento le ultime parole pronunziate dall'avversario; ed in quel rovinio di rime di ' rado avviene che trovisi difetto in quella che può dirsi parte materiale delia poesia, cioè nella consonanza, nel metro e negli accenti. La qual cosa ho voluto notare, ricordando il nome di Figellio, acciò che si osservi, come durino nelle nazioni, in tanta distanza di secoli, alcune naturali tempere o dispostezze d-*animo . o d'ingegno, delle quali sono più durevoli gli effetti che cognite le cagioni.
Dopo l'età d'Ottaviano Augusto, e in sino ai tempi della decadenza dell' Impero, la storia civile sarda non presenta allo studio degli eruditi altre ricerche, che quelle d'alcune leggi promulgate dagl' imperatori pel governo dell' isola, e della serie incompiuta dei prèsidi inviati a governarla. In luogo di tali indagini, io mi farò qui, come in luogo acconcio, a ricercare qnal sia la cagione per cui in tanta durata del dominio romano in Sardegna trovisi tanta povertà di nomi illustri, che sia stato necessario il soffermarsi alquanto nella menzione di quel poeta Figellio, il quale altro non era che un liberto.
Questa cagione io ripongo nella depressione sotto alla quale gemevano quei provinciali, la quale accennerò altrove 6896T6 stata l'origine del costante loro malcontento, e chiarirò qui essere stata motivo principale della loro oscurità.
Quale generoso pensiero potea mai nascere nella mente di
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