Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
PARTE PRjMA. — LIBRO SECONDO.
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porvi il prède quei barbari, che nell'approdarvi le flotte cartaginesi: poiché in qaei remoti tempi, nei quali non si può affermare se nei conquistatori o nei vinti prevalesse la barbarie, la vittoria si risolveva in un meseolamentodi popoli d'indole uguale; ma dopo i lunghi anni della signoria romana, da poi che per la novella religione di Cristo si erano ingentilite le instituzioni e purificati i costumi, le arme sole tranquillavano dopo la vittoria, non gli odii. Quella stessa religione che fu mai sempre la con-fortatrice migliore della umana concordia, somministrava anzi, in quel tempo, maggiore incentivo alla divisione dei due popoli; dacché, penetrato nell'animo dei Vandali l'errore degli Ariani, eglino non così mostravansi paghi di comandare a novelli sudditi, come di numerare novelli proseliti. Furono in fatto grandissime le persecuzioni sopportate dai Sardi durante tale trista dominazione, per motivo di religione : e il vescovo Vittore, storico di quei tempi, descrivendo i travagli simili delle chiese affricane, diceva perciò, che anche delle vessazioni fatte in Sardegna per egual motivo qualcuno dei suoi contemporanei tramanderebbe la memoria ai posteri. Sebbene quei contemporanei soffrirono e tacquero: laonde, se non manca a noi la certezza, manca la relazione delle miserevoli vicende della Chiesa sarda in queir età.
Cessò il dominio vandalico in Sardegna, nell'impero di Giustiniano: perchè allora Goda duce della Sardegna [a. 133] pei Vandali, con l'animo di ridurla in proprio potere, offerì la signoria suprema dell' isola a queir imperatore; il quale, comportandosi seco lui come suolsi usare coi traditori, tanto tempo gli fe durare la sua protezione, quanto durò il bisogno di simularla. La Sardegna perciò non tardò, per la forza delle cose, a passare sotto la signoria compiuta di Giustiniano dopo le decisive vittorie di Belisario in Affrica. Ma le cose di Giustiniano, le quali aveano proceduto prosperamente contro dei Vandali, travagliavano d'altra parte nella guerra gotica, da poi che, assunto al trono dei Goti Totila, si era egli renduto formidabile in vari scontri alle truppe imperiali [a. 651]. Fra le imprese di Totila si annovera anche l'occupazione della Sardegna; la quale però fu di poco profitto ai Goti: poiché, passato il comando delle truppe imperiali nelle mani di Narsete, fu spenta da lui la si-
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