Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      STORIA DI SARDEGNA. tqualunque esterna incursione. Onde non potendo esser durevole un governo tanto barbaro, ebbe Cosftnte a perire vittima di una congiura in Sicilia, dove fu spento entro al bagno [a. 668].
      Da questo punto maggiori si addensano le tenebre sulla storia ecclesiastica e civile della Sardegna; talché parrebbe che mentre sovrastava all' Isola la massima delle -sue pubbliche caj-lamità, cioè l'invasione dei Saraceni, le sia mancato, se non il compassionamento dei contemporanei, il lamento almeno degli scrittori. La serie delle vicende finora narrate dimostra che, o tirannico fosse o fievole o mal fermo il governo degli imperatori greci, era pur quel dominio il solo che si potesse dire in quell'età riconosciuto dai sudditi. Il progresso degli avvenimenti ci sbalza ora, per cosi dire, nel mezzo ad una genia di feroci dominatori, e ci sbalza inopinatamente,'perchè mancano i ricordi dell'invasione, restano le sole memorie della già acquistata signoria. Di questa, adunque, e delle sue conseguenze noi dobbiamo dare compendiosa contezza.
      Neil' ottavo secolo occuparono i Saraceni per qualche anno la Sardegna. Discacciatine quindi per opera dei Sardi, tentarono più volte nel secolo seguente d'impadronirsene; ma i Sardi rispinsero sempre dai loro lidi quella feroce genia, e riportarono sugl'invasori vittorie tali,che meritarono nelle cronache francesi di quel tempo cenni speciali di lode.
      Intanto comincia in questi tempi ad apparire o più fondato o più chiaro il dominio che i pontefici romani ebbero per lungo tempo dell'isola nei rispetti temporali: dominio il quale può credersi, più che altro, un frutto di quel crescente bisogno che nel decadimento dell' Impero orientale sentivano le province lontane ed obbliate di un'altra tutelare signoria. Onde dovrebbe dirsi dei Sardi quello che si scrisse dei Romani, i quali, vergendosi trascurati dagl' imperatori, s' andavano sempre più affezionando ai sommi pontefici, sia per rispetto alla grande virtù loro, sia per riconoscenza alle generose largizioni con cui proteggevano eglino i cittadini nelle guerre di quel tempo, che tutte aveano una sembianza religiosa, per essere i nemici di Roma o Ariani, o Pagani; dimodoché il crescente potere temporale dei pontefici ebbe allora per fondamento principale i due titoli più venerandi, le virtù cioè ed i benefizi.
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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