Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      PARTE PRjMA. — LIBRO SECONDO. 33
      Frutto primiero del novello dominio dovett' essere la pace della Chiesa, non più agitata da persecuzioni, protetta in vece dai giudici; i quali, non cosi som cogniti alla posterità per altre memorie della loro autorità, come per le testimonianze che ne restano delle abbondevoli loro largizioni a varie chiese. Vero è che queste liberalità esercitavansi soventi volte a prò delle chiese di Pisa o di Genova, coma le sorti di una od altra repubblica prevalevano nella Sardegna. Ma ciò era anche conseguenza necessaria di quei tempi, nei quali i nostri giudici, o dipendenti o protetti di una di quelle repubbliche rivali, ogni mezzo adoperavano per cattivarsene il favore. La storia, infatto, della Sardegna durante il governo dei giudici altro non é che una vicenda continua di dipendenza or dall'una or dall'altra di quelle nazioni, condizionata ad una ricognizione del supremo dominio della Santa Sede, o dègli imperatori germanici; ed una lotta perpetua ed animatissima fra i navili delle due repubbliche, che per due secoli non cessarono mai di travagliarsi aspramente per estendere nell' isola la signoria loro. Perciò, non con le memorie d'illustri fatti o colle civili instituzioni, troviamo essersi conservato il nome della maggior parte dei giudici sardi, ma coi soli ricordi delle loro liberalità verso Pisa o Genova, o delle loro contenzioni. Non è dunque difficile I' antivedere la storia di tali tempi in Sardegna: poiché, se nella storia 1' uomo volgare conosce solamente ciò che è stato descritto, il saggio penetra già ciò che conséguita.
      Un esempio, quasi ridevole, della dipendenza e malvagia fortuna dei nostri giudici si trova specialmente in uno di essi chiamato Barisone, regolo di Arborea ; il quale, benché non avesse potuto schermirsi con le arme dagli insulti di alcuni altri giudici, credette di poter comperare con l'oro la sovranità intiera dell' isola. Federigo I imperatore, chiamato Barbarossa, trovavasi allora in Italia: e Barisone, favoreggiato dai Genovesi, conseguiva facilmente da lui il diadema regio, incoronatone in Pavia dalle mani stesse di Federigo, convenuto in prima il prezzo per tal investitura in quattro mila marchi di argento. Ma Barisone, più facile al promettere che abile all'attendere, pativa disagio di moneta : onde fu mestieri per riparare a quella sua scarsità, che implorasse l'aiuto dei legati della repubblicaDigitized by


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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