Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

Pagina (37/468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      PARTE PRjMA. — LIBRO SECONDO.
      33
      contro a quel Nino, di cui sì teneri ricordi lasciò Dante nel suo Purgatorio. Onde fra quei giudicali soprastava il solo di Arborea, che vedremo per lungo tempo favoreggiare in prima, e combattere dappoi la signoria aragonese : della quale terremo discorso, dopo aver notato in prima alcuni particolari sul destino della Sardegna sotto al governo dei suoi giudici.
      Grande certamente dovette essere l'esultazione dei popoli sardi, allorachè, cacciate dai loro littorali le masnade maomettane, poterono aprir l'animo alla confidenza dì sorti migliori. Pronto perciò fu il concitamento che in ogni parte dell' isola si dichiarò, onde riscuotersi dai sofferti disastri. La Chiesa sarda, travagliata in prima dagli Ariani, conculcata poscia dai Mori, mutò in conforto le sue ambasce, e racquistando la pace per tanti anni lacrimata, vide prontamente restaurati gli antichi suoi seggi vescovili, erette cattedre novelle, ed appagati li primari suoi bisogni. Il clero incominciò di nuovo, per quanto le condizioni del tempo lo permettevano, a sentire il benefizio dell'istruzione, che nell'isola veniva propagata dai monaci del Continente, fondatori colà di numerosissimi monasteri. Il popolo, non più costretto a guardare ogni dì i suoi littorali dalle scorrerie ostili, potè riprendere le pacifiche sue occupazioni, e rimirare con compiacimento, che due illustri nazioni italiane gareggiassero fra loro (come ai tempi della seconda guerra punica gareggiato aveano Cartagine e Roma), per ottenere la possessione dell' isola, per esercitarvi un esteso traffico, per innalzare città e rócche novelle. Ma lungo tempo non potè trascorrere, senza che i Sardi stessi, fatti saggi del vero loro stato, abbiano dovuto riconoscere che quella condizione di cose ri-spondea meglio al bisogno della cessazione dei mali, che al desiderio di novello bene.
      Desiderio primiero dei popoli è la stabilità del proprio governo, e di quel governo non mai ferme si erano gittate le fondamenta. Il dominio supremo dell'isola, che nello spegnersi dell'Impero greco era stato esercitato dai romani pontefici, veniva loro fieramente dispulato, ogni qual volta per la preponderanza della fazione ghibellina le cose della Chiesa procedevano sinistramente. La podestà delle due repubbliche conquistatrici era anch'essa instabilissima; se podestà può chiamarsiDigitized by


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

Pagina (37/468)






Nino Dante Purgatorio Arborea Sardegna Chiesa Ariani Mori Continente Cartagine Roma Sardi Impero Chiesa