Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO.
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      tanea, incontri confidenza, e la confidenza, divenendo universale, produca fede durevole.
      Non tardarono i Pisani a chieder pace; e ritenute alcune terre nell'isola, e fra le altre il castello di Cagliari, ne rice-veano l'investitura feudale per parte del re d' Aragona; il quale non lieve vanto traeva dal vassallaggio di quella republica per cosi lungo tempo famosa, destinata a segnare con la conquista e con la perdita della Sardegna il principio e il termine delle maggiori sue glorie belliche.
      I semi di novella guerra erano frattanto ascosi nelle condizioni stesse della pace; poiché i Pisani aveano ceduto al sinistro destino, ma non abbandonato la fiducia di trovarlo altra volta migliore: onde fu loro d'uopo di quel disinganno che dà una seconda battaglia perduta, per deporre il pensiero di insignorirsi altra volta dell' isola.
      Non perciò fu quieta la possessione degli Aragonesi ; poiché i Doria padroni di Alghero e di Castel Genovese la turbavano tratto tratto, o facendo apertamente la guerra, o apprestandola, infino a che non trascorrevano talvolta dalla guerra contro al re alla guerra fra se stessi. E non solo inquieta, ma di scarsissimo o niun vantaggio era quella possessione; sia perchè i frutti delle migliori province dell'isola appartenevano • al Giudice di Arborea, e a parecchi signori genovesi e pisani; sia perchè i sovrani si erano spogliati del profitto della conquista, con le numerose e privilegiate concessioni di feudi fatte in favore di quei baroni che vi aveano partecipato. Allorché perciò la vita di don Alfonso, succeduto per breve tempo nel regno del padre, spegnevasi [1336] immaturamente nella verde età di trentasette anni, egli, più che del profitto, si dovette confortare della gloria della sua passata nell' isola.
      Spegnevasi al tempo stesso la vita del più fedele amico di don Alfonso, quella cioè del giudice Ugone. I suoi figliuoli Gioanni e Mariano eransi creati nella corte d'Aragona, osservati colà con sì alto riguardo, che pareggiati erano nel trattamento agi' Infanti : benché poco abbia giovato per Mariano quest'abbondanza di amorevoli offiziosità, perchè, come ora vedremo, questo principe, cresciuto nell'aula dei sovrani aragonesi, fu dappoi il più aspro e il più costante dei loro nemici.


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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