Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
44' STORIA DI SARDEGNA. tEgli era dotato di quella tempra robusta di carattere, senza la quale non si affrontano le cose grandi e rischievoli, od intraprese si trasandano. Il suo lungo soggiorno nella corte, in un tempo in cui, se le passioni mostravansi meno velate, più franca ancora p^lesavasi la virtù, non avea punto ammollito l'animo di lui. La sua perspicacia erasi invece accresciuta di quella esperienza, che colà si dovea attingere nelle cose di stato. Egli perciò erasi mostrato nel principio del regno di don Pietro IV, chiamato il cerimonioso, consigliere avveduto degli Aragonesi in vari loro scontri coi partigiani genovesi [4347]. Mostrato erasi eziandio sottomesso al novello governo. E forse inalterabilmente sarebbe stato in fede, se alcuni accidenti non fossero insurti, pei quali cominciò fra il re e lui qualche ruggine. Mariano avea fatto imprigionare il fratello suo Gioanni. Ricercato più volte, per parte del re [1352], a rendergli la libertà, avea ricusato di farlo: e nel reciproco insistere e rifiutare tanto si era trascorso, che l'animo del giudice ne rimaneva aspreggiato. Aggiugnevasi che il giudice erasi lusingato di ottenere dal re, quale premio dell'assistenza data alle sue armi, la promessa della possessione d'Alghero; ed il re al quale il negare era duro, il concedere durissimo, procedeva dissimulatamente.
In questo stato di cose e nell'anno 1353, il re per comprimere tutti i partigiani dell' isola avea spedito sotto il comando di Bernardo di Cabrera un poderoso navilio, che combattè nelle acque d' Alghero una battaglia con la flotta genovese rimasa perdente. Ma questa battaglia, assai celebrata dai cronachisti di quell'età (specialmente perchè il capitano aragonese avea con una catena di antenne e di travi attaccato insieme tutte le navi, onde sottoporle alla necessità di pugnare o di cadere congiuntamente), questa battaglia, dico, di poco giovava alle sorti aragonesi nell'isola, cui mancava l'appoggio, se non noceva la poca fede, del giudice d'Arborea. Il re dunque pose mano allora al maggiore dei ripari: poiché, non contento di ragunare la miglior sua baronia e il più fiorito esercito che giammai si fosse raccolto in Aragona, volle egli stesso con la sua presenza francheggiare le sue squadre, accompagnato dalla regina sua consorte, la quale, al pari dell'animosa moglie di don Alfonso, volle essere a parte della spedizione. Sbarcò il re nel lido d'Al-
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