Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO.
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favorevoli per lei furono le condizioni della pace [1386], Non fu questa però durabile; perchè Brancaleone, non si tosto s'accostò, dopo la lunga sua prigionia, all'animosa sua consorte, che accesosi nel suo consorzio a nuovi pensieri d'indipendenza, rompea più fiera che per lo avanti la guerra ; nel mentre che la sua moglie, meno sopra pensiero per le cose guerresche governate felicemente dal marito, voltava le sue meditazioni ad acquistare una gloria novella, quella cioè di legislatrice della sna provincia [1395], La sua Carta detta de logu, ossia del luogo, non solamente meritò che dai governi succeduti nell'isola fosse approvata, quale fondamento di patria legislazione, ma può meritare che anche nella luce odierna della scienza del dritto si esponga agli occhi dei dotti ; trovandosi nel codice di Eleonora non solo maggiore umanità che nelle altre leggi di quell'età, ma maggiore accorgimento e senno, specialmente in ciò che riguarda alle forme giudiziarie.
Le armi d' Aragona e di Arborea restarono qualche tempo stazionarie, quando succeduto al re Pietro il suo fratello don Martino, fece questi molti provvedimenti per sostenere nell'isola la parte regia. E in tal tempo mancaya ai viventi la giudicessa Eleonora [1404], lasciando, per la morte poco dappoi avvenuta del suo figliuolo, disputala la successione fra il'consorte ed Almerico visconte di Narbona, marito di Beatrice sorella secondogenita di Leonora. Gli storici aragonesi non hanno parlato di questa eroina come si conveniva all'altezza delle sue opere. Ma queste sono tali, che i nemici, commendandolao spregiandola, avrebbero lasciato alla posterità meglio un esempio di buona o di mala fede nel giudicare, che un giudizio autorevole. Eleonora ha lasciato nel suo regno tracce più durabili della lode o dello spregio dei contemporanei, le sue vittorie e il suo codice. Donna di gran cuore, seppe muovere e trattar le arme : donna d'animo virtuoso, seppe innalzarsi alla fortezza virile, senza obbliare le doti proprie del suo sesso : legislatrice, ebbe il raro vanto di concepire e condurre a compimento il nobile pensiero della promulgazione di un codice ; ebbe quello più raro ancora di rispettare nelle sue ordinazioni i vizi irrimediabili del suo secolo, e di conoscere, che i difetti delle leggi suscettive di eseguimento deggiono esser preferiti alle virtù inutili della perfe-
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