Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO. 47
      che tentarono indarno di sorprenderla. Il maggior conforto però si conseguiva colla solenne dichiarazione fatta dai compromes-sari eletti per la nomina del nuovo re, i quali aveano alla fine riconosciuto più valide ragioni di successione al trono nell' infante di Castiglia don Ferdinando, inchinato tosto unanimemente per re d'Aragona. La qual dichiarazione messa ad effetto senza gravi conturbamenti, per opera specialmente del padre Vincenzo Ferreri dell'ordine dei predicatori, canonizzato dappoi dalla Chiesa, è uno dei più bei tratti degli annali aragonesi, essendo rari nella storia gli esempi di tanto temperamento nella discussione di si grandi cose.
      Il regno di Ferdinando fu di assai brave durata ; e in luogo suo sali sul trono aragonese queir Alfonso V [1416], cosi giustamente celebrato negli annali di quella valente nazione. Egli passò in Sardegna [1420], per raffermarvi in modo migliore la sua dominazione, e perchè quel viaggio tornava ugualmente opportuno a governare più dappresso le cose della Sicilia e della Corsica. E dopo i trattati da lui conchiusi con l'erede del visconte di Narbona, le terre tutte dell'isola riconoscevano finalmente in Alfonso un solo signore.
      A lui dee pure la Sardegna la prima solenne convocazione del parlamento nazionale [1421], il quale fu dopo quel tempo go-vernatodaquelle stesse regole che erano in vigore nelle cosi dette Corti generali del principato di Catalogna. Tre ordini di persone chiamati con vocabolo casigliano Stamenti composero il parlamento : quello degli ecclesiastici, formato dai vescovi, abati, priori, e capitoli delle diverse cattedrali; quello dei gentiluomini, nel quale furono compresi tutti i signori di feudi, rappresentanti ancora i comuni loro sottoposti, ed intervennero tutte le persone nobili del regno, intitolato stamento militare; e lo stamento appellato reale, composto dai deputati di ciascheduna città. Allorché per convocazione intimata dal sovrano o dal viceré si dovettero questi tre ordini congregare in solenne parlamento, chiamossi tal concilio Corte generale o Curia del regno. La riunione distinta di ciascuno ritenne il nome di Stamento; la qual cosa succedette specialmente più volte nelle raunate dello stamento militare, per lo privilegio concedutogli di congregarsi anche allorquando non si trovano adunate le Corti, onde rap-


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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