Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO. 49
      ziali reputaronsi sempre di maggior conto i provvisori, o giudici ; perciocché quando, dopo il proclama con cui s'invitarono i danneggiati a presentare le loro doglianze, ebbe luogo qualche richiamo, non mai si passò a conchiudere i maggiori negezi dell'assemblea, prima che si fosse pronunziato sulla giustizia od ingiustizia delle querele.
      Quei maggiori negozi furono poscia: l'offerta o rinnovazione dell' annuo donativo (che con tal nome si distingueva il principale tributo pagato dal regno a prò del Tesoro); e l'impetrazione di quelle grazie che la necessità dei tempi o delle persone ricercò; le quali se accolte furone dai sovrani, acquistarono in tal maniera tutto il valore di una legge solenne. Al qual uopo tuttavolta che per la vicenda delle discussioni si consumava maggior tempo del preveduto, si prorogò anche dal presidente la congrega ; in fino a quando, conchiusa colla maggioranza dei voti in ciascheduno stamento la trattazione d'ogni affare, scritti gli atti dei concilii, e destinati i messaggeri, che li rassegnassero a mani del re, si potè, in un'altra solenne tornata dell' intiero parlamento, al cospetto del presidente, soddisfare all'atto principale dell'adunanza ; cioè all'offerta, da farsi dai primi di ciascuno stamento, del periodico tributo.
      In tal modo si governarono le assemblee ordinarie dei nostri parlamenti. Ed a gloria della patria nostra sia detto : che mentre in altre province, sopravanzandosi i confini dalle prische instituzioni segnati alle politiche podestà, o spente restarono le antiche maniere di governo, o procedettero nella creazione delle novelle gravi perturbamenti, la saviezza con cui la nazione sarda, contenta ai diritti accordatile, non cercò mai modo di snaturare il proprio statuto, fece si che nel successivo governo dei sovrani di Castiglia, come nella breve signoria della casa imperiale austriaca, e nel fausto dominio dei reali di Savoia, siano state sempre riconosciute ed apprezzate le basi della politica legislazione dell' isola.
      Ritornò un'altra volta don Alfonso in Sardegna, quando intraprese la sua spedizione contro alla reggenza di Tunisi [1432]; e sì in quest'occasione, come nelle guerre da lui sostenute in Italia pel regno di Napoli, ebbe a conoscere quanto i Sardi fossero verso di lui amorosi, avendolo eglino assistito di sol-
      Storia di Sardegna.


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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