Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO. 51
acciò che si serbasse viva in ogni tempo la rimembranza d'un titolo, il quale non in altra maniera potea giovare alla Corona, salvo che confondendovisi.
Cominciò pertanto [1479] quietissimo in Sardegna il regno di Ferdinando il Cattolico, succesore di don Giovanni: regno celebre qnant' altro mai, sia nel vecchio mondo dove ebbe « sorgere, con l'aggregamento dei reami di Aragona e di Ca-stiglia, la gran possanza spagnuola, sia nel mondo novello, nel qnale furono per la prima volta, sotto gli auspizi di questo principe, piantati i vessilli europei. Nullameno per la Sardegna passò tal regno senza lasciar copiose memorie ; o perchè, nelle maggiori bisogne che riempirono la vita di quel monarca, il reggimento di un popolo lontano e tranquillo non abbia tratto i suoi sguardi ; o perchè tanto sia stato l'inserimento generale dei Sardi, dopo le infelici vicende delle guerre civili passate, che meglio si sentisse il bisogno della quiete che quello del riaversi.
A Ferdinando succedette Carlo d'Austria 11516], il quale diventato dappoi imperatore col nome di Carlo V, formava col-V unione degli stati paterni e materni quel possente imperio, i cui fasti avrebbero soprastato a tutti gli altri avvenimenti dell'età moderna, se i grandi commovimenti degli ultimi anni del passato secolo XVIII, segnando rapidamente epoche novelle, non avessero fatto sì che la storia di pochi anni contenga tanta copia di grandi e di lagrimevoli vicende, quanta sarebbe bastata a riempiere gli annali di molti secoli passati, quanta basterà certamente a cattivare tutta l'attenzione di molti secoli avvenire. In Sardegna però lasciò quel Sovrano poche ricordanze ; e solo può in tal tempo rammentarsi, come tristo avvenimento, la scorreria delle genti del celebre capitano Andrea Doria [1527], durante la guerra di Cesare con Francesco I di Francia; e come avvenimento lieto la fermata dell'imperatore in Alghero [1541], dove soggiornò per tre dì allorché intraprendeva la seconda ed infelice sua spedizione affricana.
H regno di Filippo li suo successore [1556], regno che conturbò l'Europa, infiacchì la Spagna e contristò i penetrali stessi della reggia, fu per vicenda singolare fausto per la Sardegna. Fino dai primi anni egli mostrò particolar cura perchè
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