Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO. 55
      Nel regno seguente di Filippo IV ottenevano i Sardi, che nel Consiglio supremo dei regni d'Aragona [1625], col voto del quale governavansi le cose maggiori dello Stato, sedesse, fra i cosi detti reggenti delle altre Corone che lo componevano, un reggente nativo dell' isola, il quale nudrilo nella cognizione delle cose pubbliche della sua patria, fosse presso al Trono P interprete dei voti comuni, e presso al Consiglio fosse abile a discoprire il vizio delle opinioni errate di coloro che giudicano le cose discoste con la norma delle vicine. E veniva destinato a tal importante uffizio don Francesco Vico; il quale compilava quindi ed illustrava [1633] le cosi dette Prammatiche di Sardegna, o sia le leggi banditevi durante il governo aragonese e castigliano. Come alcuni anni dappoi un altro valente giurisperito sardo, chiamato don Giovanni Dexart, pubblicava [1645] un simile lavoro sulle leggi stanziate nelle periodiche tornate dei parlamenti, che chiamansi anche oggidì Capitoli di Corte.
      Mentre però la Sardegna, intenta alle sue civili bisogne, tranquillava da lunga pezza, dimentica quasi delle guerre straniere, una novella e subitanea invasione di nemici conturbò per vari giorni l'isola intiera [1637]. Cagione fu la guerra aspris-sima accesasi per molti anni fra il Re Cattolico e il Cristianissimo, durante la quale il Conte d' Harcourt, capitano dell' armata francese giunta dall'Oceano, volle tentare uno sbarco improvviso nei littorali d' Oristano. Nella relazione di tale sbarco, dell'occupazione fatta di questa città, e del pronto abbandono seguitone, gli storici francesi attribuirono alla sola superiorità numerica delle milizie sarde quella celere ritirata : ma le memorie di tal avvenimento, serbatesi in Sardegna, dimostrano che le fazioni si passarono con gloria e con rischio dei nazionali, oppostisi animosamente ad un' impresa, che sapea meglio di temerità che di coraggio.
      Il regno di Carlo II [1666], col quale spegnevasi nelle Spagne la dinastia austriaca, fu in Sardegna conturbato nel suo principio per la tragica vendetta presa da alcuni gentiluomini di Cagliari contro al viceré Marchese di Camarassa ; vendetta, nella quale non ben si potè appurare, se abbiano avuto maggior parte le dispiacenze private, o le dissensioni accese nel parlamento convocato da quel viceré.


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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