Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
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56 STORIA DI SARDEGNA.
Maggiore conturbamento produceva quindi in Sardegna l'incertezza della successione di quella vasta e possente monarchia spagnuola, allora che, mancato quel re, riforbironsi le armi di Europa, e rompevasi quella lunga e variata guerra, che fu chiamata di successione. Guerra nella quale conquassatesi le sorti di molte nazioni, restò per molti anni dubbio da qual lato fosse il miglior dritto, da qual lato la maggior ventura delle armi. Ma prima che io mi faccia a rammentare le vicende sarde di quel tempo, ed il: seguitone cambiamento di signoria, è opportuno che imprenda a ragionare concisamente delle condizioni di quel governo spagnuolo. Chè in ciò consiste specialmente il vantaggio delle lezioni istoricbe ; e la notizia delle civili discipline dei popoli vale e frutta assai più, che quella filza di nudi fatti che tutta compone le tante volte la storia.
Nella disamina delle diverse maniere di civil reggimento, soprastà alle altre considerazioni quella dei mezzi adoperati, acciò che la suprema autorità possa mostrare nei suoi divisa-menti la giustizia, negli atti suoi la forza dell' impero. Dell' una e dell' altra virtù abbisognano maggiormente quei governi che, posti a larga distanza dalla nazione suggetta, sopperir debbono coli'efficacia alla prontezza del comando, e con più estese indagini ricercare quella verità, la quale, se vedesi le tante volte travisata, odesi più di frequente alterata. Ad ambi questi bisogni di chi comanda e di chi obbedisce satisfecero in Sardegna i re aragonesi e castigliani colla saviezza delle leggi ragguar-danti all' esercizio della signoria. Né qui io intendo favellare della parte che eglino vollero concedere ai notabili della nazione nel discutere o rappresentare alcuni de' negozi maggiori dello Stato ; chè di tale provvedimento, e dei frutti che partorì, toccai già altre volte nel dar cenno del periodico convento delle nostre Corti.
Il mio scopo in questo luogo è solamente di manifestare, che mercè degli ordinamenti stanziati pel governo della Sardegna, i reggitori dell' isola, nelle cui mani dovea risolversi il potere sovrano, se ebbero in se stessi tutta la forza necessaria al comando, furono anche sottoposti a quelle sagge cautele, senza le quali le persone investite di una podestà delegata, trasandando i propri termini, si videro più volte disposte meglio a far
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