Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
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STORIA 01 SARDEGNA.
possessione della Sardegna un tal carattere di eroica ricordanza, che, ove mancata fosse ogni altra ragione, avrebbe sopperito al desiderio vivo della conservazione della fatta conquista, quel senso concitato di onore, il quale anche in mezzo ai più grandi pericoli francheggia il cuore dei prodi. Quell' impresa perciò ebbe subito per istorico un re (cioè il sovrano don Pietro figlio del conquistatore don Alfonso), ebbe in ogni tempo per suo sostegno i sovrani aragonesi che salirono in grido di maggior valore, e la più chiara baronia di Aragona, di Catalogna e di Valenza; la quale non sì tosto bandivasi oste, e si spiegava lo stendardo reale in Saragozza o in Barcellona, infiammavasi anch'essa a fronteggiare di nuovo i pericoli di un nemico non sempre domabile e di un cielo non sempre propizio, affinchè non isfuggisse di mano dei suoi principi il frutto delle antiche vittorie. Le stesse consideraziotii che venivano sopra alle altre difficoltà della guerra, venivano eziandio sopra alla malagevolezza dei dispendi. L'inopia del tesoro aragonese non permetteva il più delle volte che con mezzi ordinari si apprestassero le spedizioni. Ricorrevasi dunque agli straordinari; e ponevansi pegno le province e città dei regni del Continente; senza considerare che, occupata qual era l'isola allora dagli antichi magnati sardi e dai nuovi vassalli d'Aragona, scarso assai presentavasi il prò fiscale da trarsene, e molto lontana e dubbia la speranza di poter col tempo ricompensare 1* indugio.
Non dee pertanto recar meraviglia, se l'attenzione impiegata dai sovrani d' Aragona nel munire le castella, nel sostentarvi le necessarie soldatesche, non siasi in quei primi secoli giammai rallentata. Cessate le guerre intestine, pel minor bisogno che allora sentivasi di milizie straniere, commettevasi la custodia del regno al valore e alla fede degl' isolani. Né tornò male alla signoria quella confidenza: poiché ben manifestarono i Sardi, e nell'incursione di Andrea Doria, e nell' invasione d' Oristano, e nei frequenti scontri coi Barbareschi, come gagliardamente agitassero eglino le arme, e destramente perco-tessero l'inimico. Agli stessi Sardi tornò pure vantaggiosa quella mutazione; perchè ne derivò quella cerna regolare di soldati nazionali, conosciuta anche oggidì col nome di milizie, che in ogni tempo fu uno dei più forti baluardi dell'isola. In altre due
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