Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
PARTE PRIMA. — LIBRO terzo. .65
ricompensa corrispondente all' importanza dei servigi diventava, se non un obbligo rigoroso di giustizia, un uffìzio indispensabile di gratitudine. Nella mancanza pertanto di altri espedienti per una cosi vasta remunerazione, nasceva, prima che si conquistasse dal re la terra sarda, il bisogno di spartirla fra i suoi capitani. Ed in effetto non sì tosto le prime decisive vittorie risposero faustamente ai desiderii del conquistatore, che a larga fiumana sboccarono, per così dire, dalla cancelleria aragonese le concessioni feudali. Questa facilità nel disporre delle terre della Sardegna si accrebbe fuor di misura dopoché, cessata nel regno di Ferdinando il Cattolico la previdenza di nuove intestine discordie, non tanto concedevansi i feudi alle persone che coi servigi loro aveano cooperato alla quiete dello Stato, quanto a coloro che con offerte talvolta tenuissime traevano il loro prò dalle strettezze del tesoro aragonese. Si accrebbe del pari, dopoché, nel colmo della potenza di Carlo V,la Sardegna, la quale per lo avanti attiravasi meglio gli sguardi dei suoi monarchi, parve ai loro occhi porzione troppo minuta d' un vastissimo impero. Il ^particolareggiare descrivendo questa ridondanza di prodigalità, obbligherebbe lo storico a ragguagli troppo estesi. Basterà perciò a far giudizio dello spirito di quel governo in tale proposito il notare, essere stalo in quei tempi malcurato talmente ogni pensiero di saggia economia nella concessione dei feudi, chè, senza verun bisogno di far concorrere il beneplacito sovrano nell'esercizio di un potere così importante pel tesoro pubblico e pei popoli, il procuratore reale avea la piena facoltà e l'arbitrio di dare colle condizioni che gli parevano più ac-conce qualsivoglia porzione dell' isola a chiunque cadessegli in pensiero. La qual cosa se abbia fruttato incalcolabili dissipazioni', il sanno per prova coloro che sono addottrinati nella storia del paese: il sanno per principio quelli che conoscono quanto rischievole sia 1' abbandono delle più alte prerogative del trono nelle mani d'un maestrato lontano. Onde Filippo II, il quale non solo assoggettò questo maestrato alla giurisdizione del viceré, ma contenne pure quella illimitata facoltà delle concessioni feudali, acquistò anche con tale provvedimento un titolo novello, pel quale debbesi il regno di lui ricordare dai Sardi con encomio.
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