Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO. .71
'famiglie greche di credenza cattolica, fuggendo i disastri della loco patria, riparavano nel secolo XVII ad altre terre e ricercavano un ricovero nell' isola, il governo spagnuolo fe dar loro commiato ; si che dovettero approdare in Corsica, dove ebbero più fortunata stanza, fondandovi prosperevoli colonie. Non dee pertanto recar sorpresa, se ai tempi del visitatore Carrillo nella città di Sassari si annoverassero appena duemila e ottocento abitanti ; se in quella di Cagliari si contasse^ poco rtieglio di quattordicimila cittadini ; se nei primi anni del secolo seguente siansi ridotti a soli dodicimila; se nell'isola intiera infine, allorché fu sottoposta alle armi di Savoia, siansi appena computati quattrocentomila popolani.
Dopo questo cenno sulla popolazione dell'isola nell'età di cui scrivo, gioverà il notare quale fosse l'opinione che correa nello stesso tempo sulla condizione morale della stessa popolazione. Io non potrei soddisfar meglio a ciò, che rapportando la testimonianza di uno straniero assennato ; il quale, avendo vietato attentamente l'isola in una età mezzana fra la quiete e la cessazione della signoria spagnuola, ebbe propizia l'opportunità di osservare le persone e le cose nel periodo più adatto ad una sicura disamina. È questo straniero quell'istesso Martino Carrillo, di cui mi toccò già di fare orrevole ricordo. Ed ecco come scrivea dei Sardi a Filippo III questo grave personaggio, scevero da un canto, per la sua condizione, da qualunque passione del parzialeggiare ; scevero dall'altro, per la propria virtù, da quell' orgoglio che abbacina sovente gli occhi alle persone investite di una vasta autorità ; e da quella debolezza, per cui illusi in altra guisa molti raccontatori delle cose lontane credono non poter eglino venire in grazia ai lettori, se scrivendo non declamano o non folleggiano : « Vivono in Sardegna in questo » tempo, scrivea egli, molti personaggi assai dotti nelle scienze » divine, nella legge e nelle umane lettere, i quali colla costu-» matezza del vivere illustrando la Chiesa ed il secolo, merite-» rebbero che io qui potessi darrie maggior contezza. I prelati » rispondono alle sollecitudini di V. M. col contegno esem-» piare ; e nel regno la religione serbasi pura quanto in altra « provincia mai. Manca solamente agli isolani un maggior soc-» corso Dei loro studi, acciò che non siano costretti a spatriare.
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