Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      {¦TOBIA DI SARDEGNA.
      voziono avuta in quella signoria, si^no venuti sopra alla considerazione di quei vizi, che nell'amministrazione dello stato talvolta manifestavansi. Di questi vizi io già toccai più fiate in questa scrittura; epperòaffinchè al pari della laude sincera sia la censura, mi resta solo, con generale osservazione, a notare, quali siano i caratteri più lampeggianti di quei difetti.
      Questi, io penso si possano ridurre pei tempi straordinari ad un precipitato e cieco procedere nel soddisfare ai bisogni presenti; pei tempi di calma, ad una frequente inerzia e svogliataggine nel provvedere ai bisogni futuri. Da queil' andare incontro a checchessia quando la necessità strigneva, nacque lo sciupio di tutte le pubbliche entrate. Da quella trascuratezza, che maggiormente si accrebbe, dopoché di tanto erasi impiccolita la Sardegna di quanto erasi ingrossata la monarchia, derivò negli uffiziali della .Corona una maggior facilità di arbitrio ; nell' andamento generale delle cose pubbliche una nociva mollezza. I monumenti del tempo ci mostrano infatti questa mollezza giunta a tal segno, che mancava entro l'isola, non dirò lo stabilimento di quelle pubbliche poste che a comodo dei viaggiatori e dei trafficanti era stato proletto nell' imperio di Costantino; ma quello perfino dei corrieri periodici, destinati a recare dà un luogo all' altro le private lettere. Mancava egualmente fra la metropoli e l'isola il mezzo di una regolare comunicazione di scritture, poiché non mai si era pensato a mantenere por tal servigio alcune saettie; e le notizie perciò delle cose del regno, o non aveano altro ricapito che per lo mezzo delle navi di commercio, o per via retrograda indirizzav'ansi a Napoli o ad altri porti, acciò che potessero pervenire in Ispa-gna cogli spacci degli Stati italiani della monarchia. Ed affinchè non paia che nel ragionare di questa politica accidia io segua ciecamente le mie opinioni, sarà opportuno che queste mie osservazioni io conforti del giudizio gravissimo dell'illustre scrittore nazionale marchese di San Filippo, autore dell'apprezzata istoria del regno di Filippo V, della quale in altro luogo converrà fare menzione. Ecco come questo giudizioso personaggio, che ben addentro sapeva delle cose pubbliche di quei tempi, scriveva con generica sentenza del carattere del governo spa-gnuolo, allorché imprese a trattare della maniera con cui i Sici-
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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