Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
PARTE PRIMA. — LIBRO TERZO.
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bene con sinistri auspiz>per i sudditi4poiché l'asprezza usata contro agli isolani fu .tanta, che quei medesimi, pei quali l'abito e le personali affezioni aveano rendulo fausto il rinnovellamento dell' antico dominio, dovettero avvedersi, che gli Spagnuoli non cosi consideravano allora nella Sardegna una porzione recuperata dell'antica monarchia, come una provincia di conquista, nella quale il diritto della forza permettesse di esercitare ogui maniera di avania, 0 come un regno ribelle sul quale convenisse lettere ammenda.
La liberazione della Sardegna da termini di governo cosi rigidi, se era bramata dai nazionali, era voluta non meno dai potentati europei, quantunque per diversi rispetti. Le ambiziose opere del ministro spagnuolo aveano trapassalo ogni segno, dacché non contento egli alla possessione della Sardegna, volle essere cominciatore di novella lotta colla corte di Vienna, invadendo con maggiori forze la Sicilia ; la quale, tuttoché fosse nelle mani del duca di Savoia, non ignoravasi in Ispagna essere stata destinata a passare sotto la podestà dell' imperatore. Di fatto, non si tosto eransi dagli Spagnuoli incominciate le ostilità nella Sicilia, che nella concordia soscritta in Londra dai plenipotenziari di Cesare, della Francia e dell'Inghilterra (conosciuta poscia col nomedi quadruplice alleanza) [4718], l'abbandono della Sicilia all'imperatore era espressamente stipulato. In questo trattato erano anche prefisse le sorti della Sardegna ; le quali già altra volta e negli antichi e ne' moderni tempi eransi trovate mescolate a quelle della Sicilia. Consideravano a tal uopo quei ministri : esser tornala vana per la pace europea la cessione fatta al duca di Savoia del regno di Sicilia ; procederne invece maggior ostacolo a comporre gì* interessi de'vari potentati,' posciachè l'imperatore non altra maggior ragione prodnceva per rifiutare di accostarsi alte convenzioni di Utrecht, che la perdita da lui mal comportata della Sicilia : convenire agi' interessi de' popoli, all' abito di una lunga politica fratellanza, e di un reciproco commercio da lungo tempo stabilito, l'assoggettare ad un solo dominio gli abitanti del regno di Napoli, e quelli della Sicilia, già associati col nome comune delle Due Sicilie: non potersi sperare pace durevole in Europa, e specialmente in Italia, se Cesare non posava le armi : esser
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