Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
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STORIA 01 SARDEGNA. *
migliore perciò la condizione del re di Sicilia, dove con la guarentigia dell' impero conseguisse una signoria permanente e sicura, quantunque di minor prò, che ritenendo uno Stato, la cni maggior dovizia non ricomperava i pericoli di una certa contesa e il danno di una perdita assai probabile. Si accordava pertanto : dovesse il re di Sicilia abbandonare quel reame a Cesare : ne riceverebbe in ricompenso l'isola ed il regno di Sardegna nello Stato in cui verrebbe restituitodal Re Cattolico; e fosse questo in perpetuo posseduto da lui e da' suoi eredi « successori col titolo di re, e nel modo con cui avea posseduto la Sicilia ; avvenendo che la posterità mascolina di Vittorio Amedeo si spegnesse, e che mancassero nella famiglia intiera dei reali di Savoia altri successori di sesso mascolino, dovesse il regno di Sardegna ricadere a mani del Re Cattolico : rimanesse in tal modo cancellata la clausola, che pel ritorno della signoria di Sicilia in podestà della Spagna erasi accordata nelle convenzioni di Utrecht.
Come prima Vittorio Amedeo ebbe penetrato che ricerca-vasi da lui la cessione del regno di Sicilia, prese a richiamarsene altamente, rammentando i servigi renduti dalle sue armi alla causa degli alleati, e le stipulazioni di Utrecht. Ma non mai questo accòrto e magnanimo principe erasi veduto inviluppato in maggiori difficoltà. Già avea egli dovuto da prima destreggiare, nello scoprire dove fossero destinati gli armamenti apprestati dalla Spagna. E l'Alberoni facendo le viste di aprirsene all' abate Mari ministro del re, avea artificiosamente lasciato trapelare il segreto dell' alleanza che mostrava di voler stringere seco lui ; acciò, risvegliata la diffidenza degli altri potentati, rimanesse alla Spagna il vantaggio o di trattare con nn alleato più pieghevole, o di contendere con un nemico più affievolito. Se non che il re, il quale andava avveduto in qualunque sua opera, ed avvedutissimo in qtiella che più gli stava in sul cuore, avendo attinto di leggieri la chiusa fraude del ministro spagnuolo, rispondevagli tale, che questi avesse a conoscere, tendersi indarno la ragna al più scaltrito. Questo stesso accorgimento del re, cosi utile nelle prime trattative, era poscia tornato mal in acconcio, quando al primo cenno avuto delle deliberazioni degli alleati per la Sicilia, maggiore gli si era di-
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