Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      storia 01 sardegna. *
      ratamente con quelle de'maggiori potentati europei. Celebre anche fra i Sardi, non solamente perchè da lui ebbe cagione e principio il fausto dominio, che dopo essere stato venerato dalle generazioni succedutesi nel-correr di un secolo, è oramai immedesimato colle cose nostre le più care ; ma eziandio perchè nel breve giro d'anni eh' egli ebbe a regnare sull' isola, benché colmo l'animo del giusto dispiacere concetto per la perdita della Sicilia, egli impiegò molta industria per istabilire nella nazione un migliore essere; molto zelo nel far tornare a diritto ciò ch'era inclinato al male; molta prudenza nel voler che il suo governo andasse per qualche tempo di pari passo coli' antica signoria, onde attrarre a sè gli animi di coloro cui tornano odiose le sùbite mutazioni. Per la qual cosa il nome di Vittorio Amedeo sarà in ogni tempo rammentato nella patria nostra con gratitudine.
      Il regno di Carlo Emmanuele III incominciò allora con faustissimi auspizi. E se alcuni fra i Sardi, in capo ai quali era ribadita una tenace opinione del miglior essere de'tempi andati, non sapeano obbliare 1' antico reggimento casigliano, che mescolavasi co'sempre cari ricordi degli anni giovanili, i più saggi fra essi, e la generazione novella soprattutto, salutarono con acclamazioni piene di fiducia l'avvenimento di un principe, cui la vigoria della più bella età prometteva un lungo dominio, e la fama del senno e del valore facea pronosticare un dominio glorioso. Carlo Emmanuele scriveva ai Sardi una lettera amorosissima ; promulgava un indulto pe' delitti meno atroci; e commetteva al viceré marchese di Cortanze di sicu-rare i nazionali dell' osservanza delle leggi e degli statuti del regno con solenne pubblico giuramento. Alla qual cosa rispon-deano gli Stamenti, primieramente cogli omaggi renduti al viceré, e poscia col deputare il reggente nel supremo consiglio di Sardegna in Torino marchese di Villaclara [1731], acciò che fosse novamente a piè del trono l'interprete dell' obbedienza e della venerazione di tutti gli ordini dello Stato.
      I pensieri del novello sovrano non si tosto, come egli avea in animo, poterono rivolgersi al lontano regno. Egli per sio-golar ventura era salito al trono, senza il dolore di veder discenderò nel sepolcro il padre suo. Ma per questo appunto


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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