Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
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storia 01 sardegna. *
confronto de* sodi vantaggi, provati per la vigilanza e fermezza del novello reggimento, nell'amministrazione della giustizia, nell'indirizzamento delle cose ecclesiastiche, nel governo delle pubbliche rendite, nella regola delle spese. Nondimeno il re toglievano occasione per maturare alcuni provvedimenti che gli pareano adatti a conciliare i malcontenti. Ammessi pertanto allora per la prima volta alcuni de'signori sardi alle cariche della corte, ordinavasi la pronta leva nel regno di alcune compagnie di fanti, da aggiungersi al reggimento chiamato di Sicilia, e preponeansi al comando uffiziali scelti nella nobiltà del paese : prometteasi di formare una compagnia delle guardie del re composta d'isolani : assegnavansi loro alcuni posti nella marineria. E quanto si era al biasimare gli abiti antichi de' nazionali, commettevasi con gravi parole al viceré: non fosse contento di dare agli altri l'esempio del rispettarli; ma fosse tutto in procacciare che gli antichi sudditi, e gli uffiziali della milizia soprattutto, ai quali costava meno il mostrarsi in tal rispetto ardimentosi o bagattellieri, si temperassero di qualunque mordacità o leggerezza : le forme sociali mutarsi come introduconsi, coli'esempio ; e ciò non otlenendosi, poco danno: si favoreggiassero pure le nozze fra i suggetti delle due nazioni ; e si largheggiasse perciò nel consentire all' accasarsi colà de'militari piemontesi.
L'effetto di questi provvedimenti rispondeva al disegno del re. E perciò non si tosto giungeva in Sardegna la novèlla della lega stretta col Cristianissimo e col Cattolico in séguito ai commovimenti politici derivati allora dall'elezione del novello re di Polonia; e sapeasi la partenza del re, onde porsi alla testa dell' armata raccolta per far oste negli Stati austriaci d'Italia [1733]; lo Stamento militare inviava al viceré marchese di Castagnole due deputati, che profferissero pel servizio del sovrano le braccia e le sostanze de' gentiluomini sardi, ove stimasse di valersene in quella guerra. E non si tosto sen-tivansi i felici annunzi del passar che il re facea da trionfo in trionfo ad espugnare Pizzigheltone, Milano, e le ròcche di Novara e di Tortona, colle quali lo Stalo lombardo restava compiutamente sottomesso alle sue armi ; e del sortir suo a gloriosissimo fine nelle pianure di Guastalla [1734], dove rimase
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