Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      ' PARTE prima. — libro quarto. 91
      elerna la fama della bravura e del consiglio di Carlo Emma-nuele ; i Sardi, i quali dopo l'età di Carlo V aveano veduto intormentirsi sul trono di Castiglia le virtù militari, allegra-vansi di sottostare ad un eroe; e con lietissime luminarie e pubbliche feste palesavano il loro giubilo. Paghi anche nello scorgere, che non mai fra i gravi pensieri della guerra erasi allentata la sollecitudine dell'interno reggimento dello Stato; onde regolarmente venivano anche allora gli spacci del re a dar legge ai pubblici affari ; e sotto le tende, come nella reggia, porgeagli il ministro marchese d'Ormea il ragguaglio de' negozi anche minori ragguardanti al governo dell' isola.
      Uno dei viceré che abbiano con maggior senno e fermezza secondato le paterne intenzioni del re a vantaggio dei Sardi in quei primi anni [1735] del nuovo regno, si fu il marchese di Rivarolo, uomo di severo sopracciglio, di spedito giudizio nel deliberare delle cose di Stato, e traente diritto al suo scopo nell'operare : dotato inoltre di tale franchezza di carattere, e cosi composto per natura alla costanza, che molti de'creduti inflessibili paragonati con lui ne perderebbero : e sopra ciò risolutissimo di lasciar viva fra noi la memoria del suo comando, per 1* ardenza con cui disponeasi a romper acerba guerra ai malfattori, moltiplicatisi oltre misura in quel correr d'anni. La Sardegna era in quel tempo tribolata da varie bande di malviventi, che formicando per ogni dove non solo turbavano la quiete comune, ma faceano anche vista di voler sopraffare lo stesso Governo, andato il più delle volte molto a rilento nel combatterli. Oirtft vi era allora un gran che dire, non parendo doversi comportare più lunga pezza tanta licenza di scelle-raggini. La sede principale de'facinorosi era nel luogo di Nulvi; dove una famiglia nobile chiamata de' Delitala, spartita in due fazioni, avea armali l'nno contro all'altro quei popolani, e trattili a parteggiare ; soprattutto la poveraglia, che mescolata In quelle dissensioni per altrui impulso, non tardava a far propria la causa de'faziosi; sia per quell'impeto che trascina dall'uno all'altro misfatto; sia perchè in quel cozzo continuo delle parti, essendo le uccisioni di poco men che ogni giorno, le vendette avvicendevansi perpetuamente. Le femmine stesse impugnavano le arme; ed una gentildonna di quel medesimo


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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