Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
' PARTE PRIMA. — LIBRO QUARTO. 105
mano a vari altri importanti negozi di governo. Tali erano (per citare solo alcuni dei principali) il regolamento dell'ospedale di Cagliari, l'ordinamento dell'azienda civica della stessa città; la legge promulgata per dare modo determinato alle piantagioni di tabacco, alla fabbricazione delle polveri fine da fuoco ed alle annuali dinunzie dell'annona; le regole stabilite per l'amministrazione e pel governo delle torri cbe circondano il littorale sardo; la protezione accordata alla pescagione del corallo nei mari d'Alghero. Soprattutto però avea il ministro intento il suo animo a far rifiorire l'agricoltura con lo stabilimento da lui condotto a termine dei cosi detti monti granatici, destinati a sovvenire con generose prestanze di frumento gli agricoltori che ne abbisognano per sementare le loro terre, ed a tórli con ciò dalla necessità di sopportare il pagamento di un'interesse troppo grave, o di un'usura palliata. Assistito egli dallo zelo del viceré conte Des Hayes veniva in breve tempo a capo di sì ampia e complicata impresa. E vuole aversi molto grado ad amendue, non solamente per le buone leggi promulgate su tal materia, ma eziandio per aver eglino, colla fermezza dell'eseguimento, conseguito che un provvedimento qual era questo, dipendente dallo zelo di moltissime persone, e perciò non così agevole ad essere con ugual ventura indirizzato in ogni luogo, non andasse ad aumentare il novero di quelle tante leggi ben avvisate e noD messe ad effetto, cbe io ogni paese ram-mentansi quali monumenti, ad un tempo, di sapienza e d'inerzia. Adoperavasi adunque ogni sollecitudine perchè ciascun Comune procedesse speditamente in quel lavorio gratuito, dal quale si aspettava l'accrescimento de'depositi; perchè dappertutto fossero edificali i magazzini per la custodia delle biade ; perchè nell'esercizio de'novelli doveri di ciascun officiale non passasse inosservata alcuna di quelle inobbedienze, che dopo un lungo tratto di tempo appellansi consuetudini. E affinchè ne torni gloria alla nazione, devo qui notare, che uu'opera, la quale abbisognava del concorso de'lavori attivi e spontanei della nazione medesima, fu tostamente portata a quel punto di ben essere, cui di rado giungono le cose stesse indirizzate da una sola determinata volontà. Ed in effetto,-benché l'ordine dato per l'eseguimento de' lavori gratuiti fosse giunto quand'era
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