Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      ' PARTE PRIMA. — LIBRO QUARTO. 109
      regno animale, arricchiva giornalmente le sue tavole di nomi novelli; talché con non largo indugio gli era dato di poter presentare all'Italia ed all'Europa un'opera, in cui i curiosi trovarono novità di relazioni; i dotti esattezza di osservazioni e giustezza di critica; i letterati, venustà e talvolta splendore di stile; in cui i Sardi trovarono, sopra il merito di tali doti, qpello d' un giudizio sempre lontano da ogni eccesso; per cui tenendosi egli nella via mezzana, non esageratore, non bagat-telliero, meritò giustamente che dagli scrittori delle cose naturali si rammenti sempre il suo nome con lode, e la sua autorità con confidenza.
      Molto infine mostravasi pago il conte Bogino, in mezzo a queste sue cure per spargere dappertutto i semi di miglior in-struzione, nel veder progredire felicemente la riforma da parecchi anni introdotta nel collegio di Cagliari chiamato de' nobili; coi colla norma di studi più ben diretti, davansi anche nuove instituzioni di disciplina, quali convenivansi ai giovani ben nati che colà entro si educavano. E molto confortavasi del vedere, dopo le inutili sollecitudini da lui spese per porre in miglior assetto le antiche tipografie di Cagliari, messa in grado di sorgere tosto a buona riputazione la novella officina, che mercè d' un ben inteso privilegio si stabiliva da un valente artista nella capitale. Laonde scévera in ogni maniera da qualunque sospetto di fatiche indarno sparse era la consolazione, che pur allora sentiva l'ottimo ministro, per l'apertura fattasi del novello edifizio eretto nella capitale ad uso di quello Studio generale [1769]; dove continuaronsi d'allora in poi con maggior dignità le lezioni delle diverse scienze.
      Né mancò all'egregio ministro, fra le altre compiacenze da lui gustate per tal cagione, quella grandissima di vedere in questi ultimi anni del suo ministero venire in luce un lavoro assai pregevole di un giovane letterato sardo [1772], educato da que'novelli maestri di lettere; poiché cadeagli fra le mani il poema latino allora scritto Sull'intemperie dal nostro Francesco Carboni; il quale già in fin da quel tempo mostravasi, nella purità della dizione, nella nobiltà e proprietà de'pensieri, e soprattutto nel ritrarre i bei modi del gran secolo, se non Temolo di Sannazzaro, di Vida, e di Fra-
      Storia di Sardegna. 10


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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