Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
1 12 , STORIA DI SARDEGNA.
Colla vita di questo re, cessava anche il ministero dell'uomo insigne che aveagli prestato si lungo e sì chiaro servigio : ed il conte Bogino era tosto chiamato dal novello regnante Vittorio Amedeo III a quell'onorevole riposo, che per l'uomo saggio è 'I premio migliore degli anni passati fra le molestie delle pubbliche cure. In quella sua vita privata ebb' egli continue le prove dell' ammirazione e gratitudine de' Sardi. E con ragione: chè se pochi sono coloro i quali abbiano posseduto in grado così alto le doti d'un uomo di stato, pochi ancora sono quelli che a tali doti abbiano accoppiato al pari di lui tanta eccellenza di virtù. Noi perciò lo vedemmo penetrare colla perspicacia del primo sguardo da lui gittato sulle nostre cose, tutto il prò che la possessione della Sardegna poteva arrecare alla monarchia: scernere pacatamente ciò che nelle circostanze del tempo era permesso sperarne: disporsi con animo a riformare in molte parti lo Stato, a crearvi instituzioni novelle: affissarsi con maggior amore in quelle che più direttamente tendono al bene universale; andar misurato nel dar il primo passo; ma datolo, non ritrarre mai a sé il piede, ed insistere, e piantarsi immobile contro alle difficoltà, e vincerle: non mirare alla laude ma al bene; e perciò beneficare anche i non valenti; e farsi, per cosi dire, a spiccare d'in su gli occhi altrui lejscaglie, adoperando la ragione, e se la ragione non era bastevole,4'autorità. Ma tutto ciò si vide solo in una rapida narrazione, e forse inferiore al suggello. A pregiare il valore di quel gran ministro sarebbe mestieri il poter produrre alla luce le copiose ed assennate sue scritture. Ivi si conoscerebbe chiaro, come alla diligenza di lui non fosse mai soverchia la mole delle cose; come quell'animo suo, diviso a molti negozi, non diventasse perciò minore a nessuno: come foss'ei spedito a cogliere per se stesso il punto mezzano negli affari li più avviluppati; e nondimeno temperalo ad ascoltare le altrui consulte: e come in quelle sue giornaliere e penose fatiche egli curasse minutamente ogni cosa; salvochè quella perdita di gloria che fassi nello spendere, quasi sotterra, lunghe e non sapute opere, perchè in altri tempi sorga alla luce il tardo ma sicuro benefizio. Ivi si ammirerebbe soprattutto dai savi quell' unione di sapienza politica e di limpida verità, che da taluni si crede non possa incontrarsi congiunta nelle
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