Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
l'i 773]parte seconda. — libro primo.
passate in dimenticanza le leggi sue politiche, ma erano curale meno da che era palese l'impegno di condurla per altra via al miglioramento da lei aspettato;1 giacché se avvi un patrio istinto che fa amare quelle leggi come instituzioni lasciale dai maggiori, avvi anche un sociale bisogno che le fa pregiare come instromento di ben pubblico. Ma allorquando parve soltentrare alla sollecitudine il pentimento, all'attenzione l'abbandono, all'amore lo spregio, ritornò vivo il pensiero di quelle leggi, nelle quali non più cercavasi un aiuto ma un rimedio. Soprattutto dopoché le grandi speranze concepite per la gloriosa resistenza degl' isolani alle armi e alle seduzioni della Francia si erano già convertite in disinganno.
Non solamente i fatti che io sono per narrare hanno in questo corto periodo di tempo il loro principio e compimento, ma sono anche cosi da presso legati gli uni con gli altri, che può segnarsene speditamente il principio nell'atto primiero del regno di Vittorio Amedeo III, ottimo ma sfortunato principe.
Il conte Bogino, ministro ed amico del padre suo, era poco conosciuto da lui come il ministro egregio degli affari di Sardegna, nei quali non gli si era dato luogo a prender parte ; ma piuttosto come uomo di rigido piglio, di massime determinate, di opere irretrattabili, di parole rigorosamente scelte fra quelle imposte dal rispetto e quelle concedute dalla personale franchezza; composto in somma, sia per natura sia per lungo abito di comando, a quella gravità di contegno e di tratto, che non ammette l'affezione anche quando conciliasi la stima. Aggiun-gevasi pure il ricordo di privati risentimenti concepiti nella gioventù del principe reale, dei quali egli amava riferire la cagione più che alla mente severa del re, al severo consiglio del ministro. Fatto è che erano appena trascorsi cinque giorni dalla morte di Carlo Emmanuele,e VittorioAmedeo''scioglieva già il conte Bogino dal suo servizio, e chiamando il cavaliere Chia-varina suo segretario di gabinetto a reggere il ministero della guerra, gli commetteva ancora la spedizione degli affari di Sardegna, infìno a che fossero mature le disposizioni che voleano prendersi per che la trattazione delle cose sarde fosse stabilmente unita alla segreteria di stato degli affari interni.
< Vedi Storia di Sardegna, li!>. XIII.
Storia di Sardegna. ' 1
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