Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

Pagina (128/468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      1 40 storia di sardegna. [1789-1776]che'nfesuna differenza fossevi nei gnigni trattamenti fra i sadditi suoi di qua e di li dal mare. Accennerò ancora quello che in tutto il corso del suo regno potrei tratto tratto ripetere, la personale sua generosità coi Sardi che gli venivano al cospetto bisognosi di sussidio, o a lui privatamente ricorrevano; larghezza questa ch'entrava anch'essa ad accreditare quella benignità d'animo e di fronte per cui L'accesso a Vittorio Amedeo era del pari facile e consolante.
      Hostrossi anche in quel ministero del Calamandrana, se non la prima volta, almeno più scopertamente l'imprudente consiglio di destinare agli offici secondari in Sardegna persone di pericolante e qualche volta delittuosa gioventù o di male sperato ravvedimento, nate in altre province dello Stato; l'innalzamento delle quali se agli occhi loro era forse punizione, agli occhi dei Sardi era ricompensa. Giugnea perfino la confidanza ad annunziarli apertamente per mal'erba negli stessi spacci ministeriali. La qual piaga politica rincrudita sempre più con l'ao-dar del tempo, fu negli anni seguenti cagione di luttuosi avvenimenti. Dico però offici secondari ; perchè nella scelta delle cariche più importanti del regno riserbate ai Sudditi del Continente continuavasi e continuossi dappoi, salvo rare eccezioni, la saggia costumanza di nominare uomini di consiglio, di dottrina e d'inespugnabile probità. Perciò può ricordarsi con onore in questo giro d'anni la destinazione a reggente la reale cancelleria del marchese Fauzone di Clavesana, succeduto in tal carica a quel cavaliere Della Valle che nel finire del secolo fu poi in tempi assai difficili presidente del supremo Consiglio ed incaricato del ministero degli affari del regno: e lo scambio datogli col vassallo Clemente Corvesi, la fama del quale si serbò in Sardegna onoratissima. Sopra ogni altra poi dee serbarsi onorata e cara la memoria dell' arcivescovo Melano di Portula, destinato in quel tempo alla sede di Cagliari, uomo dotto, pio, e per lunghissimo magistero in quella università di studi sollecito e perito delle cose -del paese.
      Compiuto il termine del governo del conte della Mannora, succedeagli nel comando, nell' amore e nella venerazione dei Sardi il conte Lascaris di Castellar, ministro di stato, innalzato in quella congiuntura alla dignità di marchese della Rocchetta


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

Pagina (128/468)






Sardi Vittorio Amedeo Calamandrana Sardegna Stato Sardi Sudditi Continente Fauzone Clavesana Della Valle Consiglio Clemente Corvesi Sardegna Melano Portula Cagliari Mannora Sardi Lascaris Castellar Rocchetta