Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [133-1780] parte seconda. — libro primo. 129
      pensiero proprio dell'approvvigionamento migliore; ed il governatore ne venne ad offerire egli stesso duemila scudi a prestanza per la nuova incetta. Ma l'arte era troppo discoperta, perchè la città abbisognava di frumento e non di denaio ; e poi sapeasi che quel denaio non era di lui, ma deposito giudiziale posto nelle sue mani: tant'è che non concedette mai si spendessero quelle monete, che riebbe indi a poco intatte.
      Intanto egli proteggeva con ogni mezzo lo smaltimento di quel frumento malefico del libraio: e il grano soprabbondante delle ville vicine passava in Sassari, sotto agli occhi di tanti affamati, per esser condotto in Alghero, dove diceasi avesse il Maccarani società di traffico nell' annona. Lo sdegno pubblico cominciò a disfogarsi in satire e canzoni virulente contro al governatore.1 Ma chi satireggiava avea desco e vivanda, e non era da quel verso che il governatore avesse a peritarsi. Il giorno 23 di aprile la scarsezza era maggiore, e il popolo che rau-navasi a chieder pane ebbe insulti dalla soldatesca. La misura era colma, e lo sdegno popolare scoppiò allora orrendamente. Un'orda di popolani trasse a furia al palazzo municipale, ponendovi a sacco tutti gli arredi e le masserizie, lacerando le scritture o incendiandole. Altri penetrarono nelle case di private persone per metterle a ruba. I magazzini pubblici delle granaglie violentemente disserrati: il frumento sciupato: il depredamento per ogni dove, senza ritegno e senza contrasto. Era la licenza della plebe sottentrata alla licenza del governatore.
      In quel giorno non fu possibile il frenare quella moltitudine furibonda, che si sbandò alla fine da se stessa per istrac-ca. Nel giorno appresso 1' arcivescovo ed i notabili del paese usarono l'autorità loro personale e quella delle largizioni liberalmente falte al popolo per ricondurre la calma, alla quale giovò anche un nerbo di soldatesca spedito affrettalamento d' Alghero. Il viceré vi contribuì dappoi anch' egli rinforzando con molta cavalleria quella guarnigione, e provvedendo perchè dalle province interiori dell' isola colà fosse condotto altro frumento. Egli però non può non accagionarsi di poca previdenza, per aver lasciato inasprire lino a quel punto le cagioni del tumulto. Se non che può menomare la sua colpa il sapersi, che il
      * Queste canzoni sono anche oggidì popolari in Sassari.


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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