Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
172 storia di sardegna. [4*793]governatore usava ogni attenzione perchè la corrispondenza sulle materie annonarie si concentrasse nelle sole sue mani. Tant'è, che avendo saputo una volta che il Consiglio di città avea scritto al viceré sopra quella materia, fe egli aprire all'ora di mezzanotte l'ufficio della posta, e ritrarne quella lettera. Aggiungasi che il capo della magistratura sassarese, l'assessore civile Ara-gonez, o per l'arte sua di blanditore vecchio è tarlato, o per altra più ascosa cagione, consentiva col governatore in quella malvagità d'amministrazione; e l'opinione di luidovea nell'animo del viceré lasciare almeno molta dubbietà, prima che il risolvimento forzato delle cose le chiarisse quali erano. Allora il viceré spediva tosto in Sassàri l'intendente generale Giaime, coi giudici della reale udienza Isolero e Casazza, acciò assumessero giuridiche informazioni, e levassero alto di tutti i fatti accaduti. E in tal guisa vennesi a conoscere che il governatore (il quale erasi fatto allontanare dalla sua residenza al comparire di quei delegati) era stato egli solo cagione di quel tumulto. Fortunato ancora che il popolo ciecamente insorgendo avea esalato tulto il suo impeto sopra le suppellettili del palazzo municipale,o disperdendo l'annona, o saccheggiando per risentimenti personali alcune case private. La plebe rispettò l'uffiziale del re; e il re ebbe a sincerarsi che fra tutti quei sollevati non eravi alcun ribelle.
Anzi il rispetto alla regia autorità fu tale, che presentatosi il popolo ai magazzini militari di frumento, bastò la voce Grano del re per contenerlo. Fu anche tale, che potè restarne nelle tradizioni popolari un ricordo ridevole ma significativo; poiché trasportandosi dal palazzo civico saccheggiato a quello del governo i ritratti della real corte, il popolo salutava con rumorosi viva il re la tela in cui egli era effigialo, o volea toccarne la cornice e baciarla. Ma queste acclamazioni faceansi anche in altro canto, ad altra regia effigie che non era quella del regnante. E chi è dunque costui? chiesero gli acclamanti, avvisati del loro errore. È il re morto, si rispondeva loro. Ed eglino replicavano con applauso: Viva il re morto !
La miseria di quest' anno era pel viceré argomento opportuno onde porre novello studio nel miglioramento dell'ospedale di Cagliari, che aveva già attirato l'attenzione di lui inflnoDigitized by
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