Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1780] parte seconda.— libro primo. <33
dai principio del suo governo. Il dottore Francesco Angelo Dessi avea fatto lascio del copioso suo patrimonio a benefìcio dei poveri. L' amministrazione di tali fondi avea dato luogo a spiegazioni fatte per regia autorità negli anni preceduti. La migliore ebbe luogo in quest'anno ad istanza del Lascaris; e 1' ospedale trovossi per consiglio di lui possessore di quella benefica eredità.
Il pensiero della carestia avea anche ravvivato il suo lelo pei monti di soccorso; e questi ne trassero così buon frutto, che poterono d'indi in poi essere destinati a doppio benefizio per l'agricoltura. I monti frumentari erano già nei pochi anni passati dal loro riordinamento cresciuti a tanto, mercè le curo dell'amministrazione e le opere gratuite dei popolani,1 che pochi erano ornai quei depositi cui fallisse un fondo copioso per poter rispondere all' instituzione. Fra quelli che avevano compito quel fondo era il Monte del borgo di Villamar, nel quale lo zelo singolare del giudice del luogo * avea in quella condizione di tempi operato cose mirabili; dacché adeguato in prima quel fondo, erasi anche procacciato il mezzo di spegnere un grandioso debito del Comune, di edificare ampio magazzino per quelle granaglie, di restaurare un ponte in quelle regioni, e di lasciare a vantaggio del Comune la somma sopravaflzante. Il viceré perciò avvisando che mercè quello zelo straordinario poteano procacciarsi i materiali o l'esempio di più ampia instituzione, avea invitato il Comune a creare con lo stesso mezzo un fondo di prestanza in denalo, destinato al pari dell'altro ai soli bisogni dell'agricoltura. Ed avutane offerta, erasi posto a lavorare un progetto ed un regolamento per estendere quel prò dei monti nummari a tutti i luoghi nei quali il monte frumentario avesse già tocco il termine della sua dotazione. Ma ora parendo al viceré necessario lo spingere innanzi quell'opera preservativa, e trovandosi egli validamente assistito dallo zelo dei prelati, caldi promotori di tale instituzione, compiva col novello ministro il carteggio conveniente perchè una legge solenne potesse essere
1 Vedi Storia di Sardegna, lib. XIV. 3 ti notaio Francesco Murgia.
Storia di Sardegna. 12
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