Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
172 storia di sardegna. [4*793]promulgata sopra questo importante suggetto.1 In questa con-sideravasi mancar qualche condizione allo stabilimento dei monti frnmentari, perchè a molti agricoltori sprovveduti di buoi da lavoro, di stromenti agrari o di danaio pel dispendio della raccolta, non riusciva di averne che a patti troppo onerosi; supplemento opportuno essere quelle casse di prestanza, già saggiate in qualche luogo, e che richiedevano allora nn generale ordinamento. Statuivansi pertanto diffusamente le regole della creazione ed amministrazione di questi novelli monti, e fra le altre quella più sustanziale che mostrava lo scopo del-l'institnzione; e che riduceva la facoltà della prestanza a favore di quei soli agricoltori, i quali, previo pubblico bando, si chiarissero aver bisogno di soccorso per quei determinati oggetti, e tenere le terre apprestate per la seminagione, o biade già granate; e ciò pel leggiero merito dell' uno e mezzo per cento.
Escludevasi da questo generale ordinamento il monte nuro-mario di Cagliari, al quale per la condizione del luogo volea darsi una destinazione più ampia. E ne offeriva opportunità il pensiero in cui era il Governo di dare determinata applicazione ai fondi del facoltoso patrimonio lasciato dal cavaliere Antonio Maria Coppola; il quale, stabiliti nel suo testamento alcuni legati, avea fatto dei rimanente un abbandono ad opere di pietà, ma con espressioni così vaghe da richiedere che la pubblica autorità sotterrasse a recar quel làscio a termini di precisione. Già in vita del re Carlo Emmanuele erasi riconosciuta la convenienza di convertire il benefizio di quei fondi a qualche pubblica instituzione. La maturazione del provvedimento dei monti nummari richiedeva ora che non più si trasandasse di preporre a qualunque altra benefica instituzione il monte numma-rio di Cagliari. E ciò fatto, preparavasi ad imitazione degli statuti del Monte di San Paolo in Torino un regolamento,, il quale, quantunque siasi pubblicato dopo la partenza del marchese Lascaris, a lui però dee principalmente riferirsi, perchè, siccome suo fo il felice pensiero della generale creazione di quei monti, così fu sua l'opera per quello della capitale.*
' Regio editto, 32 agosto 1780.
1 Regio regolamento, 12 ottobre 1781. Contiene le regole della direzione del monte commessa alla giunta diocesana di Cagliari, gli obblighi degli allriDigitized by
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