Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[h80] parte seconda. — libro primo. 435
Un'altra legge promulgavasi, ma con sola apparenza di buon auspicio, in questo governo affaccendato del Lascaris, al quale quel ministro attuoso qual era il Corte non negava mai campo ad avvicendare nuove disquisizioni. Pareva ad amendue che dopo la copiosa emissione di contanti cagionata dalla carestia dell' annona, fosse^supplemenlo opportuno la creazione per la Sardegna di quei biglietti di credito, che già usati da altre nazioni trafficanti, eransi anche messi in corso con apparanza di buon successo nei regii Stati di terraferma. Si stanziava pdun-qoe la formazione di biglietti da scudi venti ciascuno fino alla somma di un milione e mezzo di lire sarde, ridotta per allora alla sola quinta parte;1 e davansi le regole per l'entrata nella pubblica cassa e per T obbligata accettazione di tali biglietti, o per farsene nella tesoreria un cambio giornaliero in determinata somma. Quella delicata e mal cognita moneta era tosto ricercata a gara da ogni classe di persone, talché il viceré induce-vasi a proporre la creazione di altri biglietti di minor valore.2 E l'illusione durò per lungo tempo, perchè per lungo tempo il tesoro pubblico potè sostenerne eventualmente il credito: ma mutate le condizioni, avvenne alle nostre polizze quello che dovea avvenire ad obbligazioni non guarentite con sicurezze speciali ed accreditate. Onde se non restarono al fallimento, non poterono salvarsi dal disavanzo.
Compiva indi a poco il marchese Lascaris il suo governo, il quale può paragonarsi coi migliori dei migliori tempi per la diligenza, pel senno, e per l'amoro mostrato alla nazione: talché mercè di lui e del ministro Corte potè credersi abbandonata quella massima del non procedersi oltre, che erasi quasi professata nel principio del novello regno. Ventura ordinaria diofficiali, le ewtele da osservar*! nella distribuitane dei prestiti agli aiutanti di Cagliari e dei dintorni, la dichiarazione delle cose che possono esser ricevute in pegn^, la mora della restituzione fra un anno, e la vendita dei pegni al pubblico incanto.
I Regio editto, 29 settembre 1780.
3 Questi biglietti di scudi cinque si posero io corso nell'anno segnante 4781 con regio editto, 11 settembre,per la somma di L. 100 mila, sopra le 300 mila a tal Gne stanziate. Alla qual emissione temye dietro con altra legge del 23 aprile 1793 quella delle rimanenti L. 200 mila di piccoli biglietti, oltre a duemila biglietti da L. 50 per le spese della guerra allora sopportata.
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