Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

Pagina (139/468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      [139-1780] parte seconda. — libro primo. 129
      Continuato il governo del Masino dal cavaliere Solaro di Moretta, ebbe anch'egli ad imbattersi in anni di storica infecondità , per essergli mancata o la sollecitudine o la fortuna di operare cose degne dell'attenzione della posterità [1784-85-86-87]. Può eccettuarsi il lavoro, per suo ordine intrapreso e pubblicato, sui vantaggi da trarsi dal miglior governo delle pecore sarde.1
      Materia a più distesa narrazione somministra il governo del suo successore conte Tbaon di Sant' Andrea. Volle egli tosto veder addentro nelle cose della giustizia criminale, per le quali negli anni passati erasi messa intera fidanza nei capi della magistratura. Volle pure stringere a rendimento di conto gli amministratori di fondi pubblici. E spiegò in queste e nelle altre giornaliere bisogne del governo gran virtù di consiglio e una prontezza d'opera quasi militare. E perchè il consiglio apparisse, qual era, veramente suo, non eravi quasi affare di momento nel quale egli non lavorasse personalmente con ispacci lunghi, considerati, e di franche parole, scritte di sua mano. Mostravasi soprattutto zeloso dell' aumento dell'agricoltura, e di questo serio argomento più che d'altro trovasi abbondanza e giustezza di ragionamento nel suo carteggio; o perchè l'inclinazione sua naturale lo portasse allo studio di quelle materia, o perchè queste meglio che altre sollecitudini gli promettessero fortunato successo [1788]. La moltiplicazione dei gelsi era specialmente promossa da lui; e consentiva in ciò il ministro Corte, che davagli aiuto di lumi e di materiali provvigioni, e di personale direzione dei nuovi sperimenti commessa ad abile lavoratore. Lo aiutavano anche nella buona intrapresa tre uomini di gran conto, l'intendente generale del regno conte Botton di Caslellamonte, il segretario di stato Bor-gese, la cui mano negli spacci di quel tempo è segnata con molta perspicuità di discussioni e con molta prudenza di opinioni, e il censore generale dei monti di soccorso Cossu, quelloparte, essendosi da quell'ingegnoso e onoratissimo cavaliere Carbonazti incominciata e condotta a termine in quegli anni, nei quali io esercitava la carica di primo uffiziale degli affari di Sardegna.
      4 Cossu, Discorso sopra i vantaggi che possono trarsi dallepecore sarde. Cagliari, \ 787, i voi. in 8°.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

Pagina (139/468)






Masino Solaro Moretta Tbaon Sant Andrea Corte Botton Caslellamonte Bor-gese Cossu Carbonazti Sardegna Discorso Cagliari