Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
172 STORIA DI SARDEGNA. [4*793]di più forte calibro; i quali nel gagliardo attacco sostenuto dappoi da quella torre avrebbero allontanato maggiormente le navi nimicbe, e scemato di tanto il danno recatole da quei furiosi cannoneggiamenti a breve gittata. Come anche con ripugnanza grande annuiva alla proposizione fattagli dal capitano ingegnere Francg, perchè sul colle di Sant* Elia si ergesse .un forte che proteggesse le due spiagge di Cagliari e di Quarto. La qual opera non altramente fu da lui approvata, se non mediante la condizione che la spesa si facesse cadere non sull'erario, ma sulla cassa chiamata delle torri, sostenuta con fondi a tal uopo destinati dagli Stamenti; e mediante ancorala precauzione presa dal segretario di Stato di lasciarlo nella credenza, che non d'altro si trattasse se non di piccolo ridotto, buono soltanto a proteggere la torre dei segnali.
Era però inutile l'ordinare il materiale della difesa, se mancavano gli artiglieri, i quali erano scarsi in Cagliari, scarsissimi nelle altre piazze forti. A tal difetto si suppli per lo zelo dei notabili del paese con aprire un ruolo di cannonieri volontari. In questo vennero ad inscriversi persone di ogni condizione e di buon nome, le quali esercitate a scuola giornaliera, si rendettero in breve tempo destre a maneggiare ed a trarre le artiglierie, dirizzando la mira aggiustata ai bersagli con quella pronta facilità che incontrasi sempre nelle nazioni bellicose od armigere. In Cagliari quel corpo riuscì assai numeroso sotto il comando e la direzione del visconte Ascher di Flumini, cavaliere destro ed animoso. In Alghero e in Castelsardo si ebbe con ugual mezzo una mano scelta di giovani volontari, che addestravansi anch' essi alla stessa scuola con molto buon volere.1
4 I cannonieri nazionali i quali servirono nelle batterie della marina, erano 276. Nella darsena, comandati dal valoroso Matteo Alagna e dal suo figlio, n° 71. Nella torre di Calamosca e nel vicino forte di Sant' Elia n° 37. Mei lazzaretto con cannoni di campagna n° 15. Nella batteria di Quarton016. Totale 415. In Alghero ne crebbe il numero a 72. Vi si arrolarono volontari cavalieri, merca-danti e artigiani dei più abili. Promotore era il canonico Don Luigi Delitala. La scuola giornaliera del bersaglio vi si faceva con tale' ardenza, che un negoziante offerì, tutte le volte che non imbroccherebbe, di pagare una doppietta. Merita anche molti elogi la condotta di quel governatore cav. di Sandigliano, il quale mise sollecitamente nel migliore stato possibile di difesa quei baluardi.
Digitized by
| |
Francg Sant Elia Cagliari Quarto Stamenti Stato Cagliari Cagliari Ascher Flumini Alghero Castelsardo Matteo Alagna Calamosca Sant Elia Quarton Alghero Don Luigi Delitala Sandigliano
|