Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1794] PARTE SECONDA. — LIBRO SECONDO. 449
      Soprastava ad ogni -altro bisogno quello delle provvigioni falle in tempo per aver comodità e abbondevolezza di vitina-glie; ma anche in questo il viceré governavasi rimessamente. Fino dal primo giorno di novembre il consiglio civico di Cagliari chiedeva gli fosse fatta facoltà d'incettare farine ed altre vivande, e la facoltà eragli negata dal viceré. Diceva spettare a lui il pensarvi, e pensò solamente a poco biscotto, ed a piccola quantità di salame. E le cose sarebbero riuscite assai male, lasciate alla sua cura, se nell' inoltrarsi del gennaio seguente non avesse egli conceduto alla giunta d'annona di radunarsi, e non avesse questa fatto pronta provvisione a quell' importantissimo servizio con vantaggio notevole del pubblico, al quale non iscarseggiò mai la copia dei viveri anche nei giorni della maggior confluenza delle truppe miliziano.1
      In questo intervallo, il viceré prendeva ad incorare il ministro inviandogli degli apprestamenti fatti e da farsi relazioni pompose, quali spontanee moveano dalla penna del segretario di Stato, pago di avere tèma più adatto che mai al suo scrivere iperbolico. Ma al tempo medesimo ei sogghignava quasi del gran timore col quale viveasi in Torino pel sospetto di quell'invasione. Egli non potea accomodarsi a prestar credenza a quelle minacce, perchè la Sardegna, dicea egli, era scarso ristoro a tanto dispendio. E non considerava come la Sardegna era possessione utile sempre alla Francia nel caso di guerra marittima, e necessaria in quel tempo in cni per l'autorità di Paoli la Corsica tentennava nell' obbedienza a Francia, e volgevasi a ricercare diverse sorti. Ad ogni modo, soggiungea egli, le milizie del regno preparansi al cimento. Le soolte e le ronde sono ordinate lunghesso i littorali. Ordinata pure in Cagliari una compagnia di volontari, per lo più negozianti, che vegliano a mantenere la quiete nel sobborgo della marina. Le torri sono munite, e corrispondono con segnali concertati. Aggiunti can-
      t Se fqvvi poscia mancanza, fu piuttosto qualche volta nel campo dove non apparteneva alla giunta il provvedere. Nel giorno i 5 febbraio, giorno, come si vedrà, il più importante di tatti la guerra, il campo di dine era tema pane. 11 generale scriveva al comandante del campo in quel giorno, nel modo seguente: « Le general a reju la relation de M. le ebevalier Pitzolo, et lui » marque sa surprise que le pain n'a pas c'té tnvojè celle nuit au camp, com-» me il en était convenu avec M. Vallecchi qui l'auba sua booti ouzliz. ..
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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