Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1794] PARTE SECONDA. — LIBRO SECONDO. 449
Riferiva anche il viceré in questo proposito un fatto ii quale è degno di durevole ricordo. Un popolano sorpreso improvvisamente dal suo personale nimico nel mezzo dei campi che andavansi formando intorno a Cagliari, é investilo da lui con parole acerbe e minacciose. Egli ascolta chetamente quel baldanzoso, curvasi a segnar sulla terra una croce come a giuramento, e rialzatosi con fronte decisa, « Per questa croce, gli dice, e per la causa che qpi ci unisce, io ti perdono adesso: quando saranno partili i nimici del re, farò a te risposta. »
. Ma questi erano slanci spontanei di zelo, soggetti non dirò a ritratlamento, ma ad obblio (e molti lo furono); erano in ogni caso impegni individuali e precisi, e poteano non rispondere pienamente al bisogno, o non uguagliare la durata del pericolo. Dunque era d'uopo in primo luogo se ne facesse studio in ogni rispetto o militare o d' amministrazione, e si convocassero consigli guerreschi, o mescolati di persone come di materie. Tanto più, perchè richiedevasi un progetto ordinato di difesa, e questo non potea formarsi senza il consiglio di molti. Anzi, ove le leggi antiche della Sardegna non avessero già indicato la composizione di tali consigli,1 era prudenza militare il chiamare regnicoli a quel lavoro, era prudenza politica l'impegnarveli. Ma il viceré, incapatosi ad agire da per sé, non volea consigli: onde i pochi provvedimenti che sono andato descrivendo erano stati trattati domesticamente col fratello, e quelli in ispecie che miravano al congregare ed armare le milizie. Nel qual servizio appunto si conobbe a prima giunta come quel voler operare per propria inspirazione guastasse i disegni : giacché, avendo il viceré eletto fuori delle forme ordinarie commissari generali i quali ordinassero a guerra quelle soldatesche nazionali, ne avvenne che le milizie giunsero poche, e non si mossero i più facoltosi, e una gran parte dei miliziani venne senz'arme più ad impaccio che ad aiuto del governo.
[4793]. La diffidenza pubblica aumentavasi come moltiplica vansi gli argomenti di quella misteriosa tardità, e come scor-geasi sempre più palese che né voleasi usare i mezzi più acconci né drizzarli al solo loro fine. Talché coloro che non sapeano
< Vedi Capitoli di corte, titolo De concilio belli.
Storia di Sardegna. 14
Digitized by
| |
Cagliari Sardegna Sardegna Talché
|