Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1794] PARTE SECONDA. — LIBRO SECONDO. 449
fondi, e riceveva dalla torre dei segnali il primo fuoco d'artiglieria acceso in quella guerra, al quale secondavano coi loro moschetti alcnni soldati colà posti a guardia, comandati dall'affiliale del reggimento di Piemonte Bussolino, e riusciti ad allontanarne la lancia dalla quale calavasi il piombino. Al terzo giorno tutte quelle navi scomparivano, oltrepassando il promontorio occidentale di Pula, per veleggiare alla volta di Palmas. Lo stesso vedeasi di tre navi di linea nel primo giorno di gennaio, indirizzate pur esse allo stesso golfo, dove erasi cosi congregato un navilio di venti fra navi di linea, fregata e corvette. Onde il viceré, veggendo che le ostilità non moveansi in quel punto contro alla capitale, e perché vi era gran caro di profenda, ne facea sgomberare nel di 44 gennaio le cavallerie venute dai luoghi più vicini.
Qnesto concentrarsi della flotta in Palmas obbligò il barone De la Bochette a trasferire gli alloggiamenti dal ponte di Santa Caterina, ove era prima accorso, a poca distanza da quel lido, lasciata presso al ponte una compagnia di cavalli ed altra di fanti a guardia della penisola. Egli ammalò colà gravemente," e ritrattosi in Iglesias, ebbe lo scambio nel comando di quelle milizie dal cavaliere Camurati della Roncaglia, capitano dei dragoni sardi. Prima cura di lui, ordinato ch'ebbe il servizio ordinario del campo, fu d'invitare gli abitanti della penisola a trasferirsi .nella Sardegna; e riuscigli cosi di allontanarne due terzi dei popolani coi loro armenti. Ma Truguet divisava di occupare dapprima l'isola di San Pietro, quella che già il governo di Cagliari volea abbandonargli, e dove era giunto perciò nel 7 gennaio un commissario del viceré, onde raccorvi le arme, le munizioni e le soldatesche. Nella mattina seguente due navi francesi s'accostavano a quest' isola, e se ne impadronivano senza contrasto. Fuvvi appena il tempo di far sgomberare le soldatesche. Le artiglierie, sebbene inchiodate, e la più gran parte delle munizioni restarono nelle mani del nimico: frutto della lentezza posta dal viceré nel provvedere a quello sgombero. 1 Francesi intanto, a simbolo di possessione, ergevano in Carloforte il loro albero repubblicano, e gettavano a terra la statua marmorea del re Carlo Emmanuele, creatore di quella colonia.
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