Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      470 «TOBIA DI SARDEGNA. [4793]vere. Ma egli non volle dar ascollo al buon consiglio, e male gliene venne; perchè, soverchiando l'ardenza popolare, un miliziano delle province settentrionali, imberciato nn soldatello della lancia che pifferava a tutta possa accanto al tamburino, poneagli la palla del suo schioppetto entro la bocca; e toeto alcuni altri appicciando il fuoco alle batterie del molo colpivano a furia la scialuppa, nella quale la maggior parte degli uomini restava uocisa e pesta dalla mitraglia.
      Non è a dire come questo avvenimento abbia conturbalo gli animi; non tanto perché prevedeasi terribile e instantaoea la vendetta di quell'uccisione, come perchè era niuna gloria in quelle scaglie tratte contro ad un palischermo, ed era invece a paventare la taccia di barbarie per l'offesa fatta ai messaggeri. Sebbene io non voglio qui né confessare violata la ragion delle genti in quell'uccisione, né prosciogliere gli Decisori. Dirò solamente ch'era notorio ai Francesi, come non era,vi. condizione a trattare fra una flotta venuta li a combattere ed una nazione dichiaratasi già risoluta all'estrema difesa ; né oravi d'uopo di denunziar la guerra ai Cagliaritani, dopo che le due maggiori isole del mare occidentale sardo erano state occupate armata mano ; onde quel palischermo o recava tradimenti che nissuna ragione protegge, o vilipendi che nissoo cuore generoso sa tollerare.
      La vendetta fu terribile, come ho detto, ma non istantassi. Truguet si tenne cheto per alcuni giorni : e agio ne venne a tutti coloro che in queir imminente tempestare di palle e di bombe volean portar lontano il loro capo. I vecchi, le donne, i fanciulli, lutti gli uomini di animo rimesso, o fuggivano da un quartiere all'altro della città, o ne uscivano fuori, o ricercavano salute in lnogo sotterraneo. Era paragone a farsi fra quei fuggenti disordinatamente con le loro masserizie a porre in salvo, e i numerosi cittadini di ogni condizione che coronavano i bastioni e i luoghi tutti eminenti della città con viso fra sicuro e baldo, ed i popolani delle interne regioni dell' isola, composti già a fierezza da quelle loro vestimenta di antica e ruvida foggia, e addestratisi in quei giorni al servizio militare della piazza insieme con la soldatesca d'ordinanza. L'aspetto era di difensori di grande animo. Diciamone i fatti.


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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