Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1794] PARTE SECONDA. — LIBRO SECONDO. 449
e, se importa, si cacciano, laddove avvi difficile impresa. Veggendo egli quella povera preda del giorno 26, avea tosto risoluto di farne vendetta appropriata contro alla fregata, la quale avea gittato l'àncora in prossimità air istmo che separa il golfo dallo stagno di Cagliari. Chiese permissione al generale La Flechère d'intraprendere un suo scaltrimento contro di essa, e gli'fu dapprima negata, benché proponesse di operare a sue spese. A stento poscia ottenne gli si concedessero cento miliziani, i quali facea porre in agguato in quella notte con trenta pescatori già da lui instruili. Partono questi nel mattino del 27 come a pesca, e poscia come sorpresi al gittarsi in mare della lancia che spingesi a predarli, ritornano affrettatamente al lido. La lancia francese vi si accosta anch'essa, ma in quei cespugli sonano ad un tratto cento archibugiate che conciano malamente gli assalitori. Sopraggiunge altra scialuppa che viene in aiuto, ma i cespugli sonano di nuovo orrendamente : e invano la fregata lancia colà le sue palle, perchè i Sardi rimangono illesi, dei Francesi quaranta e più cadono uccisi , molti altri feriti.
Fu ciò preludio a più Gero cannoneggiare. Accostatasi allesalvò poscia il marito suo in Parigi. Ne io sarei venuto raccontando queste due fughe, se l'ultima di esse non mi d&se luogo a lasciar qui la memoria di un tratto nobilissimo del fuggitivo.
Il Governo di Sassari, continuando i barbari provvedimenti di Alghero, avea sfogato il dispetto della propria imprevidenza sulle innocenti famiglie di un Pietro Pinna e di un Salvatore Saba che si credeano aiutatori principali della fuga. Le mogli loro ed i piccoli figliuoli furono tradotti in carcere ; nè valse a salvare la donna del Pinna il riguardo dovuto ad un puerperio di soli due giorni. Ma Sulis e i liberatori suoi seppero contrapporre a questa ferocia tratti magnanimi. Avvedutosi egli nel sicuro suo asilo del turbamento dei suoi salvatori, consapevoli già di quella iniquità, non potè che a stento conseguire da eui la confessione dell' avvenuto, e la contemporanea dichiarazione del proposilo loro fermissimo di stancare più tosto la crudeltà del Governo di Sassari, anzi che rivelare l'accordato asilo. Questa eroica ospitalità condusse allora il Sulis ad eroica abnegazione. Fuggitosi di soppiatto, presentossi non aspettalo alla porta del suo carcere , donde inviò preghiera al governatore di rimettere in libertà quelle due famiglie.
La prigionia del Sulis mutossi, nel 1821 , in relegazione, ed egli mori di età avanzata nell'isola della Maddalena, nel 4834. Lo scrittore di questa storia ricorda con compiacimento la parte da lui allora presa nel ministero iuterno per alleviare la sorte di un uomo che in altro paese o in altre condizioni di vita sarebbe salilo a migliore celebrità.
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