Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1794] PARTE SECONDA. — LIBRO SECONDO. 449
impetuosamente e spessamente, che pochi sono gli esempi di fuoco cosi ostinato. Bombe, granate, palle che inclinavansi anch' esse a parabola per l'elevazione del tiro, tempestarono senza pausa sulla città dalle ore otto del mattino alle due pomeridiane. Contavansi quaranta colpi al minuto: e a quello spaccamento orrendo dell'aria tremavano gli edifìzi non solo di Cagliari, ma anche delle ville confinanti, e il rombo udiasi entro l'isola alla distanza di quaranta miglia. Pure il danno fu, non che sproporzionato all' attacco, lievissimo. Cinque sole persone rimasero colpite mortalmente da quei proietti, pochissime altre ferite. Poche case ebbero guasto notevole ; e un fuoco che potea inabbissare la rócca, non fe crollare che tre casipole e un piccolo magazzino di polvere. La qual cosa parrà meravigliosa nel ricordare che quelle batterie della piazza, contro alle quali dovea principalmente volgersi il furor del nemico perchè poste in luogo da recargli maggior danno, erano le batterie rasenti costrutte affrettatamente pochi giorni innanzi nel molo e nella darsena: onde quel bombardamento, al quale avrebbe potuto contrapporsi una Gibilterra, non riuscì neppure ad atterrare quella poca mescolatura di paglia e di fango. Ma i Francesi volendo avere la mira drizzata al castello posto sur un colle assai eleyato, aveano aggiustato i mortai ed i cannoni sotto un angolo troppo aperto : il perchè le bombe descriveano una curva ùtolto alta e di grand' arco, e poche arrivavano a cader snlle case, e la maggior parte scoppiava in aria. Per la stessa ragione le palle da cannone vibrate in tiro curvilineo perdevano nel lungo corso la loro forza. Se ne trovarono alcune che cadendo non aveano potuto forare soffitte di canniccio.
£ d'uopo confessare che in quel primo infuriare delle navi francesi alcune batterie della piazza furono disertate da artiglieri giovanetti ed inesperti, pei quali non pareva cosa umana il tollerare quella grandine infocata; ma rampognati, ritorna-rosip q fermaronsi saldi nel rischio. I cannoni di Cagliari risposero adunque fiaccamente ed interrottamente al nemico nelle prime ore dell'attacco; talché i Francesi, o tenendo conto di quella lentezza, od avvisatisi dei bastioni sguerniti, inviavano alle ore dieci grosse lance cariche d'armati inverso il molo, e sospendevano il fuoco, con l'intento di udire le prime vociDigitized by
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