Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [4793] PARTE SECONDA. —» L1BBO SECONDO. 483
      ma le palle sommarono a numero spaventevole, che i calcoli più moderati ridessero a dodicimila. Pure quelle dodicimila palle, e le molte altre che nel giorno appresso 46 furono lanciate contro alla città da due navi di linea per la durata di sei ore, Bon colpirono mortalmente che sette persone, non ferirono che altre poche, e lasciarono pressoché intatti gli edi-fizi del castello, contro al quale erano stati questa volta abbassati i cannoni per evitare le parabole dell'attacco preceduto. Ma se aveano imbroccato in aria la prima volta, colpivano allora troppo in giù : onde le sole case del borgo della Marina ebbero qualche demolimento, salvi però restando, benché in alcuna parte smantellati, i baluardi e le batterie. Questi invece, meglio serviti che nel giorno 38 gennaio, spesseggiavano i loro colpi più che per lo innanzi, e le palle rosse che ne partivano con sicura direzione recarono gravissimi danni alla flotta.
      Frattanto che nel giorno 45 assalivasi con tanto furore la piazza dal lato del mare, i Francesi posti a campo in Quarto tentavano ancora di farsele vicini per altra via. Spartivansi in due colonne, una delle quali inoltrossi verso la villa di Quarto, l'altra pel littorale s'avanzò nella direzione del forte di Sant'Elia. La prima aiutata dal cannone delle navi moveasi alla vista delle milizie sarde; schierate or da nn Iato or da un altro, come portavano i cenni mutevoli e l'incerta risoluzione del barone di Saint-Amour, intento solamente a collocarle fuori del tiro delle artiglierie delle navi e delle batterie di campagna sbarcate dai Francesi. Ma anche le incerte risoluzioni fruttano qualche volta, se sono scambiate per consigli accorti: e i Francesi forse le tennero per tali avvisando di qualche occulta trama. Che se avessero potuto sapere che il comandante irresoluto e rispettivo era allora stato abbandonato da gran parte delle milizie, nelle quali ponea terrore l'accostarsi dei pezzi di campagna, forse l'impresa riusciva al suo fine. Fu però distornata principalmente da una fazione gloriosa dei nostri; la quale dimostra che se il cattivo comando agevolava ai codardi la fuga, una miglior direzione avrebbe riunito ed incorato i prodi che certamente abbondavano. Il forte eh'erasi affrettatamente eretto in faccia a Quarto, era stalo disertato: udivansi già nella villa le strida dei fuggenti e gli ululati femminili e lo scompiglio di


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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