Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[l'i93] PARTE SECONDA. — LIBRO SECONDO. 489
palle non arrivavano. Dominatore dei suoi miliziani, ed aiutato dal marchese di Neonelli che recògK soccorso della banda di popolani da lui capitanata, egli potea solamente opporre alla colonna che avanzavasi un numero assai inferiore di fanti, cinquecento cavalli ed il proprio coraggio. Il giorno era già logoro; e fra le molte avventataggini e sconsideratezze dei Fraacesi in Sardegna non è la minore questa di essersi all' ora dell' abbuiarsi perigliati in terra ignota, gremita di difensori, e nella qaale era anche malagevole la ritirata in caso di sinistro, perchè un largo stagno, cbe potea solo guadarsi in luogo rischioso, frapponeasi tra le nuove positure che voleano acquistare e i trinceramenti di Quarto. Ma ciò ebbe a giovare ai disegni del Pitzolo. Egli aveva ordinato alle sue genti si ascondessero dietro ai sieponi che chiudono le vigne di quei dintorni; stessero colà quatti, non alitassero, non si movessero, fino a che traen-dosi uno dei pezzi di campagna che avea fatto collocare in sito acconcio, non avesse egli dato il segno di far fuoco contro ai sopraggiunti. Agli artiglieri del forte di Sant'Elia avea pure imposto se ne stessero fino a quel segnale.
I nemici intanto approssimavansi, preceduti da alcuni esploratori che a passi misurati studiando quel terreno erano giunti a tiro di pistola dal Pitzolo. Egli sentiva già il calpestio delle prime schiere; pochi istanti, e una zona di fuoco andava a cingere quegl' imprudenti. Ma lo stratagemma non uscì a pieno effetto, per uno di quegli accidenti che non possono antivenirsi dove avvi moltitudine. Un cagnotto di quei miliziani, sentendo vicino un esploratore, abbaiò, e questi si ricacciò indietro argomentandone prossimità di agguato. L'impazienza di alcuni miliziani non sa allora tenersi più a freno. (Essi gli fanno fuoco addosso, e preso ciò per segnale da chi l'aspettava, secondasi un moschettare e un cannoneggiare furioso anzi tempo. I Francesi nell'oscurità si credono inviluppati da forze superiori, e costernati si precipitano a fuga disordinata. Succede un parapiglia orribile; un cadere di morti e feriti calpestati dai fuggenti ; un gìttare per terra, ad agevolamento di fuga, zaini, armi, tamburi, bandiere, e tutto il fardaggio militare e domestico del novello campo che volea erigersi nella pianura da conquistare; e un lanciarsi per disperati inverso lo stagno, dove alio*
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