Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
488 STORIA DI SARDEGNA. [4793]ma ingagliardendo sempre pi è la bufera, si dovettero chiudere gli sportelli, perchè la nave era già cacciata dal Gotto inverso le sabbie vicine; onde pensavasi più a salvarla che alle nostre batterie. E se l'ardenza dei nostri non fosse stata contrariata dagli ordini inviati replicatamente dal viceré, il quale imponeva si desistesse prontamente dal trarre contro a quel vascello; e se il viceré non avesse pure negato rinforzo di artiglierie alle varie bande ed ai piccoli forti che trovavansi lunghesso l'istmo dello stagno di Cagliari, incontro al quale andava la nave ad incagliare, quella nave o almeno le sue artiglierie aggiungevano ricco bottino al già fatto. Ma o fa umanità cbe io non so intendere, perchè l'umanità nella guerra si esercita verso un individuo o una massa di armati che vuole arrendersi, ed il lasciare che chi può essere costretto alla resa la sfugga, se sarà virtù filosofica o di galateo, non è certamente virtù guerresca: oppure fu deliberazione di ragione più arcana; ed allora deggio dire cbe non fu virtù, ma magagna: perchè, mentre nega-gavansi i mezzi di recarsi in mano quella ricca preda la quale avrebbe ristorato il governo di una gran parte dei sopportati dispendi, scriveva il viceré alla Corte che desiderava di poter impadronirsi del vascello incagliato, ma cbe non era matura la scelta dei mezzi più acconci, e che non eravi chi ardisse di drizzare il corso alle barche incendiarie, già apprestate per andar sotto alla nave. Pure l'animoso Vincenzo Sulis, il quale in tutte le batterie improvvisate ìd quella spiaggia aveva mostrato una sollecitudine ammirabile, e il quale avea avuto il pensiero di quei battelli incendiari, e messolo in opera attraverso molte difficoltà suscitategli, era ben uomo da spingerli sotto alle coste del Leopardo; e 1' avrebbe fatto, se l'accresciutasi fortuna di mare non avesse poi impedito quel tentativo. Onde fuvvi dissimulazione nel rappresentare al re una diversa condizione di cose. A parte quel prjmo impedimento dato al travagliare maggiormente la nave nel suo incagliarsi, fu poi per sette interi giorni conceduto dal Governo alle scialuppe del navilio di recare sul Leopardo chi ne abbassasse le artiglierie, gli attrezzi e le munizioni guerresche, e persino le invetriate della camera di poppa, infino a quando, sgomberala la nave, vi appicciarono gli stessi Francesi
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