Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      496 STORIA DI SABDEGNA. [4793]notabili del campo sulcitano, e trattava con esso loro del modo di fare escire dalle dne isole i nemici. I quali però non aspettarono d'essere cacciati da Sant'Antioco, perchè nella stessa notte traghettavansi tutte le soldatesche francesi a Carlofor-le, lasciati nella peuisoia sette cannoni. Vi passavano allora molti miliziani. E se da me furono raccontate le glorie del campo sulcitano, io debbo anche dire ad onta perenne di pochi barbari, che l'ingresso loro nella penisola sarà la più triste memoria di quel tempo: perchè i nemici occupandola.vi aveano apportato commodi di traffico minuto e rispetto a tutti; ma i fratelli saccheggiarono i fratelli, e commisero sopra di essi ogni sorta di avanie, pretestando vendetta della parzialità loro verso i Francesi.
      Frattanto la flotta spagnuola schieravasi in faccia a Carlo-forte; ed i Francesi, non sopportando che la sola fregata rimasa in quei mari cadesse anche in loro potere (giacché l'altra posta a guardia di Sant'Antioco era stata dapprima predata dagli Spa-gnnoli), la incendiavano con le loro mani, e cosi allumata la spingevano a vele gonfie e con buon vento incontro alle navi nemiche per comunicar loro l'incendio. Ma il travamento non riusciva; perchè la fregata non governata da timone era dal fiotto gittata sul lido, ove fini d'ardere, lasciando in quei bassi fondi ricca preda al Governo di trentasei cannoni indi a poco, ripescati.
      La capitolazione di San Pietro fu ritardata dal tempo fortunoso, il quale per tre giorui diede impedimento agli Spa-gnuoli di approssimarsi alla costa. E sarebbe stata indugiata di più, se i Francesi avessero voluto prolungare la difesa, perchè vi si trovavano ben trincerati e muniti di buone artiglierie. Ma oltre alle minacce fatte loro dal Borgia, furono eglino anche mossi ad arrendersi per le preghiere di quegl'isolani, i quali paventavano non cadesse specialmente sul loro capo la pena della resistenza. Onde nel 25 maggio capitolavano uscendo dalla fortezza con gli onori militari, e restando prigionieri, non dei Sardi, ma degli Spagnuoli.
      Entravano allora gli Spagnuoli in Carloforte, inalberandovi dapprima il loro stendardo. Questo nel giorno seguente era scambiato con la bandiera del re di Sardegna, ricevendo a


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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