Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      172 STORIA DI SARDEGNA. [4*793]
      è negozio dilicato dappertutto, perchè in una moltitudine di fatti e di attori l'ambizione dei privati è sempre armata ad ingannare il Governo quando delibera, a condannarlo quando ha deciso. Era delicatissimo in Sardegna, dove pel concorrere di due nazioni, nelle quali gonfiavansi già i semi d'irritamento, era più che mai necessario di guiderdonare in modo che la preferenza non potesse essere appellata predilezione. Pure la predilezione, fu o almeno parve essere, per gli ufficiali piemontesi; specialmente perchè le dubbietà nate intorno al modo di onorare alcuni dei più notevoli fra i Sardi li mettevano in quella peg-gior condizione in cui mostransi sempre le cose da fare al paragone delle già fatte. Il cavaliere Pitzolo fra gli altri, quegli al quale la capitale dovea la sua salvezza, non era compreso nello stato delle persone premiate: non era il visconte di Flumini, allo zelo del quale doveasi in gran parte l'ordinamento dell'artiglieria nazionale. Il pubblico ignorava che trattavasi di compensare questo con vantaggi pecuniari, quello con nna carica di alta magistratura, o con un titolo feudale cui fosse congiunto il predicato bèllico di Glinc. Ma se la giustizia comporta questi indugi, la prudenza vuole che passino inosservati; onde era assai meglio il prendere un partito senza tanto avvicendamento di consulte e tanta titubazione di disamine, oppure preferire che quelle beneficenze giungessero tardive purché per tutti. Il pubblico poi avvisava anche di leggieri, come nel premiare i Sardi era Stato ; per molti titolo di fortuna l'amistà del segretario di stato, il quale aveva esaltato con parole panegiriche e messo in cima ad ogni altra virtù quella de'suoi confidenti, e gittato poi confusamente e perciò oscuramente, se non anche taciuto, la notizia delle fazioni migliori in quei suoi spacci, nei quali se reca stupore la disattenzione nel raccòrrò i fatti, lo dà pure la crescente sua tenerezza a fraseggiare anche quando gli grandinavano intorno al capo le bombe.
      Per ciò poi che apparteneva al viceré notavasi, più che la dimenticanza fatta di alcune persone degne di premio, la cagione di essa: dacché essendo toccata una gran parte di servizio in quelle fazioni ai membri dello Stamento militare, vedeasi palese che nel concetto del Balbiano nociva al merito del coraggio nel campo il coraggio o l'arditezza nel parlamento. Già
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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