Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1793] PARTE SECONDA. — LIBRO TERZO. S1 1
dovea ben egli intendere qual fosse per essere : lo spaccio non potea comunicarsi perchè discordante; il viceré pensasse egli a distaccarsi da quel vepraio.
E a fare che non vi s'impigliasse di nuovo, era indirizzato un altro provvedimento che inaspettato colpiva l* animo dei viceré. Gli si scriveva dal ministro, essere il re persuaso della convenienza ed indispensabile necessità che partissero il più prestamente possibile dal regno don Giacomo Balbiano fratello suo e il maestro di casa Gamba. Désse pronte disposizioni per tal partenza, la quale, perchè stava molto a cuore al re, non potea sopportare verun indugio. Non é a dire come questo tacito avvertimento gli penetrasse dolorosamente nell' animo.
Ma intanto gì' impacci si accrescevano per altra ragione. 11 parlamento erasi integrato colla convocazione dello Stamento reale, congregato per la prima volta nel 30 aprile. Le materie trattate negli altri due Stamenti eransi discostate a grado a grado dallo scopo primario della congrega, che si era la difesa del regno. Vi si era parlato delle ricompense concedute per la guerra; e fra le altre querele sul poco conto tenuto dei regnicoli, faceansi gravi rimostranze sopra la nomina di uno straniero ad una carica militare importante in Sassari, nel mentre che abbondavano fra i Sardi coloro che aveano nella passala invasione potuto meritare quel guiderdone della loro bravura. Non v' era parte di pubblica amministrazione che non fosse argomento di osservazioni o tèma di novelli progetti. Venivano anche da lunge tali progetti, ed alcuni disparatissimi, a logorare vanamente il tempo delle assemblee. Ma anche questi aveano servito ai dno Stamenti per far risaltare l'opportunità di richia-raare ad osservanza 1* antica pratica della radunanza generale delle corti, nella quale qualunque pensiero di miglioramento sarebbe meglio discusso che in quella subitana e imperiosa assemblea degli Stamenti.1 Sebbene in questo punto delle corti
1 A chi amasie penetrare più addentro nello studio delle leggi politiche che c°Catalogna, alle quali le iarde erano itate ragguagliale , 10 debbo indicare, oltre a ciò che io itesio ne scrissi altra volta (Storia di Sarde-
lib.xj le minute spiegazioni del Peguera Practica de celebrar corteen Catalana. Le prime corti in Catalogna furono celebrate dal re Don Pietro II. Compo-0<*iosi allora del braccio ecclesiastico in cui presiedeva l'arcivescovo di Tarragona, * militare chejavea a suo presidente il duca di Cardona. Pietro III nel 1283
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