Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1794] PARTE SECONDA. — LIBRO TERZO. 215
gnati possedevano le due terze parti del territorio dell'isola, o in Roma per le bisogne ecclesiastiche, o in Tortaci pel dispendio dei maggiori negozi che colà si trattavano o si finivano, o nelle piazze straniere che davano i materiali al traffico di ogni manifattura. Se aggiogoeasi ancora ad impoverire la nazione la concorrenza di stipendiati stranieri, la povertà diveniva miseria. (Equi avvertasi che lo storico riferisce le parole dello Stamento: giacché se egli dovesse innestarvi le sue, gli sovrabbonderebbero a mostrare che quel segregarsi, piuttosto cbe a dovizia, conduceva la nazione ad anneghittire.) Fossevi almeno, diceano essi, reciprocazione di scelte, ma come confidarsene dopo l'esperienza avutane?
Per quanto poi ragguardava a quelle mitre che tuttora rimanevano eccettuate per gli stranieri, faceansi valere le medesime ragioni. Queste però non giungeano a muovere l'arcivescovo di Cagliari, il quale dubitava non paresse quella dimanda ambiziosa, ed opposta ancora alle ecclesiastiche discipline, in faccia alle quali non origine non patria si riguarda, ma la virtù sola di chi è più degno. Onde lo Stamento militare era obbligato ad inviare nell' assemblea degli ecclesiastici due snoi messaggeri Pitzolo e Simon, i quali radessero loro dal cuore quegli scrupoli. Ed eglino poneano loro avanti l'esemplare di tanti altri parlamenti sardi, nei quali a grado a grado erasi giunto astringere in confini sempre più angusti quell'esclusione dei nazionali dalle prelature. Leggessero la bolla di Clemente Vili conceduta in quell'occasione, e vedessero s'eravi taccia d'ambizione a temere, rinnovando le antiche rimostranze. E se si citavano i canoni, si citassero pur quelli che voleano preferiti nei vescovadi, non solo i nazionali, ma più strettamente ancora i diocesani. E cosi arrivavasi ad ottenere o il disinganno delle opinioni del clero, o lo spogliamento dei riguardi da lui prima usati all' arcivescovo; talché nel mettersi a nuovo partito quella dimanda, una sola pallottola la ricusava.
Per la segreteria di Stato speciale per gli affari sardi, e pel consiglio di Stato, aveasi piena e pronta adesione dagli ecclesiastici. Non cosi nello Stamento reale; nel quale prevaleva o l'opposizione a quelle domande, o il desiderio almeno che oggetti di si grande momento venissero riserbati alla discussioneDigitized by
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