Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1794] parte seconda. — libro terzo. 2ìì5
a dar chiarimenti, aveano trapassato quei tempo della loro missione umiliati qual gente posta da banda. Ambasciatori senza parola, erano poi anche riusciti messaggeri senza risposta; perchè il Graneri inviava al viceré lo scioglimento delle proposte petizioni, affinchè lo comunicasse cogli Stamenti: ai deputati degli stessi Stamenti, che erano li per questo, davane annunzio indugiato dopo la partenza del corriere. Di questo contegno- del ministro allegavasi ragione impropria, essere il viceré il comunicatore intermezzo fra il sovrano e i sudditi. Lo che era vero nei casi ordinari; ma non già quando si era conceduto agli Stamenti d'inviare a Torino i loro deputati, che a qualche bisogna doveano pur esser fatti, e se non a parlare, ad ascoltare almeno. Ma soprabbondavano le ragioni ascose. Era deferenza al consiglio del viceré, che volea cosi rinfrancarsi del perduto nella sua autorità. Era un rimbalzo dell'avere i deputati negato al ministro la rimessione del loro memoriale a sue mani. Era un'appendice significativa alla risposta della quinta domanda del ministero particolare, la quale avea toccato al vivo il cuore del ministro. Era anche, per quello che comunemente diceasi in quel tempo dai famigliari e dimestici di lui, vendetta femminile; perchè la sua dama, sarda di nascita e di casato, come altra volta ho notato, teneva quella quinta domanda per un oltraggio fatto a lei stessa, che avea pur la sua parte nella trattazione degli affari:onde, aspreggiata oltre modo, non dissimulava nel privato suo carteggio il dispetto conceputone: ed era giunta perfino a mostrarsi ontata di dover sempre attenere ad una nazione che non volea restarle dipendente.
Perchè però si conosca come il malcontento prodotto da quelle risposte e dalla loro maniera siasi precipitato a fatti tumultuosi, conviene ritornare a quanto altra volta si è accennato del contegno in cui trovavansi i Sardi al cospetto degli altri consudditi dimoranti nell' isola. Ho detto allora della preferenza negl' impieghi largamente data agli stranieri ; ma questa non era la sola e la più possente cagione di malavoglia fra le due nazioni. A pochi caleva che il reggente la cancelleria o l'intendente generale delle finanze fosse forestiero, giacché quanti erano coloro che avrebbero potuto aspirare a tali cariche? E
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