Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      826 stobi a di sardegna. [4794]poi, erano per l'ordinario cosi ponderate le scelte, e le persone elette aveano saputo si fattamente correggere con l'amenità delle maniere e col buono ed onorato servigio renduto al pubblico quel creduto difetto dell'esser nati altrove, che, se di essi soli si fosse fatta quistione, l'emulazione di pochi non sarebbe mai cresciuta ad inasprimento nazionale. Anzi le persone che in quel tempo reggevano i maggiori negozi, come il Sautier nella cancelleria, il Brayda nell'alta magistratura (uomini valenti e stimabili in ogni rispetto), il Magnaudi nelle finanze, il Berardi nel pubblico ministero del fisco (uomini questi di ristretta abilità ma onorati e dabbene), lungi dall'esser riguardati con odio, erano oggetto di pubblica stima. E può dirsi cbe, fra i maggiori ministri del luogo, i soli ai quali fosse veramente mal affetta l'universalità dei cittadini, si erano il viceré e il segretario Valsecchi, tenuto quale susurratore blando del Graneri, e qnal uomo fatto a riscaldare a tristi o troppo tenaci propositi l'animo del viceré; con pochi altri membri del magistrato della Reale Udienza, e capi militari che con esso loro consentivano. Ma ciò che coceva maggiormente era il vedere, che negl'impieghi di mezzana ed ultima serie, ai quali poteano aspirare tanti padri di famiglia regnicoli, fosse fatta troppo ampia parte agli altri consudditi. Ed aggiungasi che in questi non era le tante volte da rispettare l'altezza del merito individuale, per l'uso impolitico in altro luogo dà me notato di fare del servizio subalterno in Sardegna come un mezzo penitenziario pei figliuoli mal cresciuti o male andati.
      Pure anche con tutto ciò io porto opinione, che il crollo abbialo dato in questi ultimi tempi l'imprudenza di una parte di quegli stranieri, e segnatamente di tutto il volgo di essi; i quali erano montati in tale tracotanza, che il loro contegno, incominciato da qualche anno a sussiego, era finalmente degenerato in beffa. La comunione dei pericoli nell' invasione francese avea per un instante ravvicinato gli animi. Ma ciò che avrebbe potuto condurre a concordia durevole, avea dato fomento ad ire novelle. Non era più un arcano (dacché specialmente erasi misurato il concetto del merito col valore delle ricompense), che la difesa dei Sardi erasi voluta discreditare dal viceré, studiatosi di riferirne il merito principale agli altriDigitized by


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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